“Drone money” invece di “helicopter money”?

A cura di Mark A. Brett, gestore di portafogli obbligazionari di Capital Group
 Le obbligazioni globali stanno inanellando una serie di successi. Ad oggi, i rendimenti del 2016 sono tra i più elevati del periodo post-post-crisi, cioè da quando la FED ha concluso la sua attività di acquisto di obbligazioni alla fine del 2014. Purtroppo l’ulteriore riduzione dei tassi ad opera delle banche centrali nel tentativo di mettere il turbo alla crescita presenta un problema: non funziona.
Di qui il recente appello di alcuni esperti di mercato ai governi: perché non tentare “l’helicopter money”? Fornire ai singoli liquidità su vasta scala, finanziata tramite un incremento della massa monetaria ad opera della banca centrale. A mio avviso gli elicotteri rimarranno a terra per ora, ma si potrebbe ricorrere più diffusamente a pagamenti mirati di entità inferiore. “Drone money”, volendo coniare un termine. Appare sempre più probabile che i governi dei mercati sviluppati giungeranno alla conclusione che per incrementare la crescita dovranno incrementare le spese.
Le traiettorie delle finanze pubbliche si stanno già modificando. Ultimamente il Giappone ha catalizzato tutta l’attenzione grazie all’ingente programma di spesa in infrastrutture e costruzioni. La Cina procede verso un nuovo round di investimenti infrastrutturali. Nell’Eurozona e negli USA le modifiche sono state minime, con un rialzo dei deficit di bilancio, che si verificherà a mio avviso anche nel Regno Unito post-Brexit. In tutto il mondo potrebbero diffondersi tagli fiscali, misure orientate al risparmio e moderati incrementi nella spesa. Al momento l’helicopter money sembra una strada troppo controversa da prendere, a meno che la crescita globale non subisca una grave battuta d’arresto.
Nell’Eurozona, la Germania si focalizza sulla disciplina e la riforma fiscale. Nel Regno Unito è poco probabile che vengano annunciate politiche sperimentali   considerando che il nuovo governo si sta avviando verso l’uscita dall’Unione Europea. Dall’altra parte, alcuni governi potrebbero seguire la strada aperta dal Giappone con il drone money.
Nell’ambito di un più ampio programma di spesa pubblica, il governo giapponese sta distribuendo denaro alle famiglie a basso reddito (presumibilmente i pagamenti sono finanziati indirettamente dall’allentamento monetario della banca centrale).
Integrare lo stimolo fiscale nella politica monetaria accomodante è il prossimo passo per rivitalizzare la crescita globale nel periodo post-post-crisi. Alla luce delle nostre prospettive di breve periodo, che contemplano una moderata espansione fiscale e il ricorso al drone money, le tre tematiche chiave nell’obbligazionario globale sono:

  1. I TIPS statunitensi (Treasury Inflation-Protected Securities) a scadenza più lunga potrebbero avere un andamento relativamente positivo, se come previsto l’espansione fiscale sarà accompagnata da una ripresa delle aspettative inflazionistiche.
  2. Con il rallentamento del dollaro, lo yen risulta interessante. Lo yen ha beneficiato del suo status di bene rifugio, ma stando a diversi indicatori è ancora sottovalutato. Mi aspetto che la valuta si mantenga stabile o si apprezzi sulla scia dell’espansione fiscale e del drone mone
  3. Le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale offrono un buon valore. Polonia, Malesia e Messico (tra gli altri) offrono solidi vantaggi in termini di rendimento rispetto ai mercati sviluppati. Nel tempo, il miglioramento della crescita globale dovrebbe fornire un supporto. In alcuni casi le valute sono piuttosto economiche da coprire o hanno buone possibilità di apprezzarsi e stimolare i rendimenti.

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