Banca Generali, tre mesi d’argento

Ottimi risultati nel terzo trimestre per Banca Generali guidata da Gian Maria Mossa (nella foto). L’utile netto sale del 97% a 51,3 milioni di euro, il secondo miglior risultato di sempre nella storia della banca, con profitti nei primi 9 mesi a 118,6 milioni, le management fees migliorano del 6% a 362,3 milioni, le masse totali lievitano del 15% raggiungendo 45,3 miliardi (+15%); mentre la raccolta netta di ottobre si attesta a 400 milioni (4,5 miliardi da inizio anno, con un balzo del +1%), segnando un Total Capital ratio del 16,9%.

Mossa ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questi risultati che evidenziano in modo esemplare non solo la forza commerciale e la solidità della banca, come ad esempio nell’ulteriore rafforzamento degli indicatori patrimoniali e nella crescita delle voci ricorrenti, ma soprattutto la validità di un percorso innovativo che ci distingue come vera e propria banca private. In un clima di incertezza sui mercati e con alle spalle un’importante riorganizzazione nella banca durante i mesi estivi, abbiamo registrato il secondo miglior trimestre di sempre, nuovi picchi di raccolta e dato impulso ai servizi esclusivi legati alla protezione dei patrimoni per i clienti”.

Nei primi 9 mesi dell’anno, la crescita della banca è accelerata nonostante le criticità derivante da un contesto di mercato complesso e volatile. I risultati dell’attività commerciale si sono distinti come i migliori di sempre nel periodo: la raccolta netta si è attestata a 4,087 miliardi (+36%) con una dinamica nettamente superiore alla media del settore (-3%). Al tempo stesso, la persistente volatilità e incertezza dei mercati finanziari continua ad esercitare pressioni sulle componenti variabili (commissioni di performance -47%) che invece lo scorso anno avevano beneficiato di un contesto diametralmente opposto e particolarmente favorevole soprattutto nei primi mesi dell’anno.

Per quanto riguarda le altre voci di bilancio: il margine d’intermediazione è risultato pari a 322,6 milioni (366,9 milioni nello scorso esercizio). La variazione riflette la differente dinamica delle commissioni di performance, al netto delle quali la voce si attesta a 270 milioni, con un progresso dell’1,2%. Il margine d’interesse è risultato pari a 44,3 milioni contro i 51,3 milioni dello scorso esercizio che avevano beneficiato dei 3,1 milioni residui dell’operazione di LTRO. Al dato ha contribuito positivamente il significativo aumento degli attivi (6,9 miliardi, +31% anno su anno) che hanno così bilanciato la tendenziale riduzione dei rendimenti obbligazionari. Il portafoglio di investimenti della banca si conferma prudente con una prevalenza di titoli obbligazionari con un livello di maturity (4,3) e duration (1,9) sempre basse. La componente governativa risulta pari all’87% con una componente variabile al 60% del totale.

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