Emergenti, continua la crescita

A cura di Maarten-Jan Bakkum, Senior Strategist, Emerging Markets di NN Investment Partners
La crescita dei Mercati Emergenti ha mostrato chiari miglioramenti a partire da novembre, quando il commercio globale ha cominciato a risollevarsi. Questa ripresa è rilevabile da dati più favorevoli sull’attività economica per gli Emergenti nel loro complesso, ma anche da sorprese negli indici economici, che sono rimasti in territorio positivo da dicembre e che da allora crescono stabilmente.
Inoltre, il nostro indicatore della crescita dei Mercati Emergenti è vicino al livello massimo degli ultimi quattro anni e le aspettative di incremento degli utili stanno chiaramente divergendo dai Mercati Sviluppati. A supportare lo slancio è stata soprattutto la ripresa del commercio globale. Vediamo infatti un quadro coerente in cui l’incremento della domanda in Stati Uniti, Europa e Cina fa il paio con un miglioramento nella crescita dei volumi dell’export e negli indicatori di fiducia in Asia.
Anche il maggiore prezzo delle materie prime ha aiutato. Il valore dell’export dei Mercati Emergenti è cresciuto a doppia cifra, fattore che ha avuto un impatto positivo sull’attività del settore industriale e di quello minerario. Per ora, lo slancio di questi indicatori è forte e non vediamo molte ragioni per cui aspettarsi un indebolimento nel breve periodo.
I flussi di capitali nei Mercati Emergenti stanno migliorando, come si evince dai dati di gennaio e febbraio. Migliori capital flows, insieme all’apprezzamento delle valute e al maggiore spazio di manovra da parte delle autorità monetarie per politiche espansive, hanno favorito le condizioni finanziarie dei Mercati Emergenti. Questo sviluppo relativamente nuovo aiuta a spiegare l’entusiasmo che gli investitori hanno mostrato ultimamente per i Mercati Emergenti.
La domanda interna di questi paesi non è stata molto solida perché la maggior parte delle economie emergenti (con l’eccezione della Cina) è su un costante trend di riduzione della leva finanziaria dopo un lungo periodo di crescita eccessiva del credito, il quale potrebbe limitare lo spazio per qualsiasi miglioramento consistente della domanda. Tuttavia, condizioni finanziarie facilitanti in combinazione con una forte ripresa nella crescita dell’export dovrebbero avere degli impatti positivi sull’aumento di consumi e investimenti e potranno aiutare il recupero della domanda interna nel corso dei prossimi mesi.
Un rischio per i Mercati Emergenti è invece rappresentato dall’incremento dei rendimenti dei bond nei Mercati Sviluppati. Un’accelerazione nel rialzo dei tassi potrebbe influenzare i flussi di capitali dei Mercati Emergenti. Per ora, tuttavia, la solidità del mercato globale sta aiutando a tenere lo slancio della crescita di queste aree vicino ai livelli massimi degli ultimi cinque anni, nonostante il quadro ancora modesto della domanda interna.
Anche i dubbi sulla reflazione negli Stati Uniti potrebbero influenzare le aspettative di crescita dei Mercati Emergenti, specialmente considerando la già menzionata debolezza della crescita nella domanda interna. Eppure, i passi falsi dell’amministrazione Trump rendono meno probabile l’implementazione di misure protezionistiche di ampia portata. Senza le paure legate a queste misure, che hanno prevalso sui mercati a partire da novembre, i Mercati Emergenti avrebbero probabilmente performato molto meglio. Quindi, per ogni fallimento da parte del presidente americano nel far approvare e implementare le proprie proposte, gli investitori verosimilmente si preoccuperanno meno delle tasse sulle importazioni e di altri ostacoli per gli esportatori dei Mercati Emergenti verso gli Stati Uniti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: