Le private bank vanno a nozze con il nuovo scudo fiscale

Le private bank brindano al provvedimento previsto dalla Manovra di Bilancio che prevede la regolarizzazione dei trust internazionali non dichiarati in Italia. All’orizzonte si profila infatti un nuovo scudo fiscale, sotto forma di voluntary disclosure (si pagherà tutto il dovuto, con uno sconto solo sulle sanzioni), che vedrà in prima fila le società attive nella gestione dei grandi patrimoni.

In particolare, come spiega l’avvocato Stefano Loconte su MF, la norma “ha l’effetto di obbligare i beneficiari
di trust trasparenti in Paesi a fiscalità privilegiata a dichiarare la loro posizione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate italiana”. Dunque questi soggetti dovranno pagare le tasse nel nostro Paese e l’amministrazione
finanziaria avrà il diritto di assoggettare a controllo e verifica tali strutture estere, sia in termini di verifica
del corretto adempimento sia in caso di omessa dichiarazione.

Secondo uno studio della Commissione europea, la ricchezza italiana che ancora si trova offshore ammonta a 142 miliardi di euro. Si attendono i dettagli della nuova norma per capire quanti potranno verosimilmente essere portati in superficie.

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