Fondi alternativi: opportunità, ma non per tutti

I tassi di interesse eccezionalmente bassi e il lungo rally di Borsa stanno spingendo un numero crescente di piccoli investitori a rivolgere il proprio sguardo verso i fondi alternativi. A questo proposito, l’Esma ha da poco scattato la fotografia del settore in Europa, rilevando che questi prodotti  valgono 5.860 miliardi di euro in termini di nav.  I fondi di fondi pesano per il 14% del totale, quelli immobiliari per il 12%, mentre hedge fund e private equity per il 6% ciascuno. La quota residua, pari al 62%, è coperta da società con strategie varie che vanno dal reddito fisso all’equity.
I piccoli investitori sono presenti soprattutto nei fondi di fondi (30% del Nav totale) e in quelli immobiliari (21%), le due categorie che presentano “problemi potenziali legati alla liquidità” secondo l’autorità europea sui mercati finanziari. Molte società nel ramo real estate offrono una liquidità giornaliera: questo indica il rischio di una “vulnerabilità strutturale” poiché investono in asset illiquidi ma consentono agli investitori il riscatto delle quote in un breve periodo di tempo.
Quanto ai fondi di fondi c’è uno squilibrio poiché il 35% del nav è riscattabile in un giorno, mentre soltanto il 24% degli asset può essere liquidato con la stessa tempistica.

Insomma, opportunità sì, ma da maneggiare con cura.

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