L’impero di Caltagirone

È uno degli uomini più ricchi d’Italia, con un patrimonio stimato in oltre 2 miliardi di euro. Francesco Gaetano Caltagirone li ha accumulati con una serie di investimenti vincenti nel corso dei decenni, anche se non è mancato qualche inciampo.

 

La famiglia

Gino al 2007 sposato con Luisa Farinon, l’imprenditore romano ha 3 figli: Francesco, Alessandro e Azzurra (ex moglie di Pier Ferdinando Casini), che siedono nei consigli di amministrazione delle diverse holding e società del gruppo. Francesco è dal 1996 alla guida di Cementir Holding in qualità di presidente e amministratore delegato e siede inoltre nel consiglio di amministrazione di Suez Environnement. Alessandro invece è alla guida delle attività immobiliari del gruppo ed è membro del consiglio di amministrazione di Acea, multiservizi attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente. Azzurra, infine, ricopre il ruolo di vicepresidente della holding del gruppo e di Caltagirone Editore, oltre ad avere importanti ruoli direzionali nelle varie imprese del gruppo Caltagirone Editore.

 

Discordia tra fratelli

Insieme a Francesco Gaetano, un’altra figura degna di nota nella famiglia Caltagirone è quella del fratello Edoardo, di cui è difficile trovare notizie per la sua proverbiale riservatezza. Ha un ruolo tutt’altro che marginale nelle società di famiglia, considerando che nella Caltagirone Spa detiene una quota del 33,342%. Questo gli consente di bloccare operazioni straordinarie in assemblea, opzione che non ha fin qui mai esercitato, limitandosi a

incassare i dividendi della società. Le malelingue vogliono che tra Edoardo e Franco non corra buon sangue e insinuano persino che tra i due non ci sia alcun dialogo da ben 15 anni. Se sia per questioni professionali o personali non è dato sapere. Tramite la controllata Fgc, di recente Francesco Gaetano ha acquistato il 20% dell’holding Caltagirone dalla Partecipazioni Finanziarie 4 C controllata dal fratello. Questa mossa, che ha visto le azioni passare di mano tra i due fratelli per un corrispettivo di 80 milioni di euro, ha avuto l’effetto di aumentare così la sua partecipazione di controllo a una quota di poco sopra il 74% mentre il fratello Edoardo, la cui capogruppo Fonte raggruppa oltre una trentina di società attive nella costruzione e vendita di immobili (a fine 2015 il loro valore era di quasi 1,1 miliardi di euro), mantiene una quota di poco superiore al 13%. Il motivo, alla base della discordia tra i due fratelli è forse da individuare nel fatto che, finora, tutte le operazioni più importanti sono state completate senza coinvolgere Edoardo: è successo, ad esempio, nel 2016 in occasione dell’opa su Vianini Lavori e la Vianini Industri. Il terzo fratello è Leonardo, classe 1947 e anche lui attivo nel settore dell’immobiliare e dell’edilizia, che nel 2014 viene nominato Cavaliere del Lavoro da Giorgio Napolitano. Nel 1971 fonda il gruppo Leonardo Caltagirone, che tra le sue più recenti realizzazioni comprende il famoso Parco Leonardi di Roma.

 

Le radici della dinastia

Caltagirone, parte dell’omonimo gruppo fondato da Francesco Gaetano Caltagirone, è la holding quotata alla Borsa di Milano. Con un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro e un patrimonio netto di circa 2,1 miliardi, opera dal 1892 nei settori della produzione di cemento e di manufatti, delle grandi opere, dell’editoria, dell’immobiliare e della finanza attraverso tre società quotate: Cementir Holding, Caltagirone Editore e Vianini. Un percorso di crescita fatto di acquisizioni, sinergie importanti, partecipazioni e ruoli direzionali quella di Francesco Gaetano Caltagirone, fondatore dell’azienda che porta il suo nome. Culla natia dell’imprenditore è Roma, dove Francesco Gaetano nasce nel 1943, membro di una famiglia di costruttori, dai quali eredita la passione per il mondo dell’edilizia. È durante gli studi alla facoltà di ingegneria nella capitale che, potendo contare sul capitale ereditato insieme ai fratelli Edoardo e Leonardo, che il manager decide di riprendere l’attività di famiglia interrotta negli anni ‘40 per l’improvvisa scomparsa del padre, mettendosi in società con il cugino e architetto Gaetano. Equilibrio azionario che, negli anni ’70, cambia e vede Francesco assumere la posizione di socio di maggioranza. Il momento di svolta arriva nel 1984 con l’acquisizione dell’allora Venini (ora Caltagirone S.p.A), attiva a livello internazionale nel settore delle infrastrutture (dopo una profonda ristrutturazione le due partecipate Vianini Lavori e Vianini Industria sono state quotate). Il ciclo di acquisizioni procede poi nel 1992 con la Cementir, quarta società italiana nel comparto del cemento, che sotto la guida del figlio Francesco Caltagirone jr, afferma la sua presenza in Scandinavia, Turchia ed Estremo Oriente.

 

Le cariche
Caltagirone è stato in un certo senso un pioniere, capendo prima di ogni altro l’importanza del binomio imprenditoria-giornali. Il gruppo da lui fondato si articola infatti oggi in 4 società che operano in vari settori dall’immobiliare alla produzione di cemento, all’editoria, ai grandi lavori alla finanza. Senza dimenticare che è l’editore del Messaggero di Roma, del Mattino di Napoli, del Gazzettino di Venezia, del Corriere Adriatico, del Nuovo Quotidiano di Puglia e del social press Leggo. I coinvolgimenti giudiziari del manager iniziano nel 2011 quando Caltagirone viene condannato dalla prima sezione del Tribunale di Milano a 3 anni e 6 mesi di reclusione per insider trading, che a maggio 2012 ha visto la Corte d’appello di Milano annullare la condanna in primo grado. Il 7 dicembre 2012, la Cassazione ha annullato poi per vizi di motivazione la sentenza di assoluzione e un anno dopo, nel 2013, è stato assolto dalla terza sezione penale della Corte d’appello di Milano per il tentativo di scalata alla Bnl di Unipol in quanto il fatto non sussisteva. Oltre a essere membro della Giunta di Confindustria e del Comitato di Presidenza della Federazione italiana editori giornali, nel 2006 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e, sempre lo stesso anno, assume fino al 2012 il ruolo di vicepresidente della Banca Monte dei Paschi di Siena. Nel 2007 è nominato consigliere di Generali, di cui assume la carica di vice presidente nell’aprile 2010, salendo lo scorso anno al 5% della società. E’ inoltre azionista di Suez Environnement, leader mondiale nei settori dell’acqua e dell’ambiente, e di Acea, multiutility del comune di Roma.

 

Futuro da definire
Nell’agenda attuale del gruppo, una delle priorità maggiori è il consolidamento della sua presenza nei settori tradizionali e l’espansione verso i mercati esteri. Cementir Holding, inoltre, primo produttore mondiale di cemento bianco con una forte presenza in Scandinavia, Egitto, Turchia ed Estremo Oriente, punta infatti a conquistare nuove piazze internazionali. Nel luglio del 2016, Cementir Holding ha acquistato alcune attività in Belgio di Compagnie des Ciments Belges, azienda controllata da Italcementi e ormai parte del gruppo tedesco HeidelbergCements, assumendo un ruolo strategico nell’Europa occidentale. Nel gennaio 2018, Cementir Holding ha ceduto inoltre allo stesso gruppo tedesco tutte le attività italiane spingendo ulteriormente l’acceleratore sul processo di internazionalizzazione. Vianini Lavori, dal canto sui, è invece concentrata nella realizzazione della linea C della metropolitana di Roma mentre sul fronte immobiliare Vianini Industria ha acquisito Domus Italia, società di gestione di immobili residenziali in affitto, con l’intenzione di sviluppare un modello di business molto diffuso all’estero ma ancora sconosciuto al nostro Paese.

 

 

 

 

 

 

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