Come investire nelle quattro ruote

di Giacomo Nicolella Maschietti

Il mondo dell’auto di pregio si appresta ad affrontare una nuova stagione di aste. Finarte si è distinta come miglior casa d’aste nazionale del settore nel 2019 e punta a confermare la sua posizione con ben tre vendite in calendario.

Ne abbiamo parlato con Sandro Binelli, responsabile di dipartimento presso Finarte.

 

Può indicarci il profilo dei vostri collezionisti?

Potrei rispondere semplicemente con due parole: i nostri collezionisti e acquirenti sono “appassionati attenti”. Sono persone che amano le automobili belle, non sono semplicemente persone interessate al valore economico dell’oggetto ma storici, collezionisti, amanti di questo o quel modello e delle belle cose in genere: appassionati dunque. E sono attenti a quello che comprano, tuttavia valutano centimetro per centimetro i loro acquisti, dall’aspetto storico a quello tecnico, dalla conservazione al restauro. Attenti al “value for money” di quanto acquistano.

 

Che tipo di investimento è quello nelle quattro ruote?

Le automobili sono una forma d’investimento sempre più consistente; un settore di mercato che con gli anni si fa più maturo e meno soggetto alle cosiddette “bolle” speculative, per diventare un settore solido in cui vi sono dei corrispettivi precisi e tangibili tra oggetto e il valore che gli viene attribuito. Quindi un settore appetibile, specie in periodi di incertezza o insicurezze.

 

Avete ben tre vendite in programma nel 2020: quali sono le vostre aspettative?

Le nostre aspettative per l’anno in corso sono ottimistiche; stiamo firmando i mandati di vetture di assoluto interesse, con pezzi rari, quando non introvabili. Crediamo nella qualità delle nostre proposte e ci proponiamo di superare i risultati, già entusiasmanti, avuti finora.

 

Sarebbe sbagliato e imprudente sottovalutare l’impatto della situazione creata dal coronavirus. Non è, ovviamente, un problema dello specifico settore, quanto una situazione generale di tensione e diverse priorità, in cui l’ago della bilancia delle azioni o delle scelte si sposta spesso tra le indispensabili precauzioni e uno stato di panico diffuso ed a volte irrazionale. Ci auguriamo prevalga il buon senso e, come tutti, osserviamo giorno per giorno quello che accade.

 

Quali sono le caratteristiche fondamentali perché una vettura sia interessante sul mercato delle aste? Quali le occasioni migliori da non perdere?

Il mercato sta avendo, se non una contrazione in termini di prezzi e quantità del venduto, una fase di “attenzione”, rivolta soprattutto alla qualità delle vetture proposte. Gli acquirenti sono attenti nel discernere cosa comprare e cosa no. Non si vende di tutto e allo stesso tempo non è vero che non si venda niente; occorre scegliere preliminarmente cosa proporre in asta: vetture con pedigree, con storie documentate, modelli o versioni interessanti e rare, oppure sfruttabili nell’ambito delle gare per veicoli storici. Proporre delle vetture “di qualità” è una scelta che ripaga, specie in questo momento. Le macchine note per essere degli “assegni circolari” si vendono sempre, magari a prezzi leggermente inferiori a qualche anno fa ma restano comunque un investimento, soprattutto se verificate e, a parità di proposta, scelte.

È difficile indicare dei modelli in particolare, sia tra quelle con molti zeri, sia tra quelle più avvicinabili. Direi che, come sempre, non è il caso di inseguire l’affare a tutti i costi, cercando di speculare, ma di scegliere con un misto cuore e cervello: quelle sono le occasioni da non perdere, vetture scelte con passione ed allo stesso tempo con avvedutezza, cercando di soddisfare la propria passione e garantendosi un buon investimento.

 

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