Riv Capital, nasce la holding per investitori sofisticati

“Nasce Riv-Capital, holding di investimenti per investitori professionali e sofisticati caratterizzata da un modello innovativo e imprenditoriale, con strategie d’investimento quantitative di lungo periodo basate su un’accurata analisi statistica e fondamentale e sull’impiego di modelli proprietari”. Questa la descrizione con cui si presenta la creatura di Roberto Rivera, Chairman e Ceo della società. Nel suo passato figurano Dresdner, Banca Imi, Lehman Brothers e Nomura. Ad inizio presentazione, presso il Four Season di Milano, Rivera specifica: “Non si tratta di un fondo ma di una company”. La frase disegna perfettamente il piano e il disegno che Rivera e i suoi vogliono creare e portare avanti.

Nel team, con legal entity in Lussemburgo e Dubai, figurano anche: Stefano Camponovo, Mario Giannelli e Adele Luigia Fantoni, i Vice-Chairman della società, Valerio Vallefuoco, General Counsel nonché tra i maggiori esperti in materia di diritto tributario, penale finanziario, antiriciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo, e infine Massimiliano Marzo, Ph.D. a Yale, Chief Economist e Professore di Economia all’Università di Bologna.

Ciò che propone Riv-Capital è un modello di partecipazione in cui ogni investitore diventa azionista beneficiando di dividendi su base trimestrale, per ora in un ambito Club Deal.  “L’adesione alla partnership può essere effettuata attraverso un investimento minimo pari a 125 mila euro, da soggetti qualificati equiparabili ai Clienti Professionali su richiesta di cui alla Direttiva Europea MIFID II. Non sono previste commissioni di gestione, ma solo un dividendo privilegiato pagato su modello High Watermark” si legge nel comunicato.

<<La Firm, come la chiamano già tutti gli azionisti>>, commenta Roberto Rivera, Chairman e Ceo di Riv-Capital <<si ispira al modello aziendale di Warren Buffett: un’impresa nata per estrarre valore da una collezione di business i cui investimenti siano di successo, ma anche diversificati, granulari e decorrelati dall’andamento direzionale dei mercati finanziari. I meccanismi remunerativi sono invece molto simili a quelli già implementati da case d’investimento di nicchia e oggi molto blasonate come la Renaissance Technologies di Jim Simons>>.

La strategia di investimenti si basa su tre pilastri fondamentali: High Yield Fixed Income / Hybrid instruments, Mutual fund / Hedge fund/Proprietary strategies, Max 3 Portafogli tematici azionari. Ognun dei quali gode di unac erta diversificazione interna, guardando ad un portafoglio globale, in modo tale da ridurre al minimo il rischio specifico del capitale.

Trasversali a questi tre pillar sono gli investimenti illiquidi, ma a reddito distribuito, in partecipazioni di
non quotate e/o stake di debito privato. “La liquidità complessiva e l’accesso alla way out in caso di
disinvestimento è sempre garantita dopo il primo anno di lock in” si legge ancora.

L’outlook sui mercati di Massimiliano Marzo, Chief Economist di Riv-Capital

Il mercato si trova ancora in una fase positiva, anche se attendista sull’andamento di alcune variabili, quali inflazione e commodities. Ormai le banche centrali hanno segnalato che non adotteranno una politica aggressiva nei confronti dell’inflazione, ciò al fine di tenere sotto controllo gli oneri finanziari del sistema economico complessivo, vista l’enorme crescita di debito, sia pubblico che privato che si è ulteriormente generato a seguito della pandemia.

La strategia delle banche centrali è anche motivata da una view sull’inflazione tutto sommato moderata: le aspettative sul rialzo dei prezzi sono comunque sempre in relazione alla dinamica del mercato del lavoro, che ha appena cominciato un ciclo positivo, con un lag di qualche mese rispetto alla dinamica del PIL.

Eventuali tensioni sui prezzi possono derivare prevalentemente dalla dinamica dei prezzi delle materie prime che, in base alla ripresa del ciclo positivo, potranno rivelare qualche tensione, specialmente sugli energetici e i metalli non preziosi.

Per questi motivi, siamo moderatamente ottimisti sull’azionario per il quale, comunque, raccomandiamo selettività. In particolare, riteniamo ancora l’azionario EU con prezzi molto interessanti. Quello statunitense è apparentemente caro, in realtà ancora foriero di interessanti spunti, specialmente su comparti specifici. Il tapering di Fed ormai è chiaro che ci sarà, ma avverrà gradualmente. BCE sposterà, come sempre rispetto agli USA, più in avanti l’inizio vero e proprio del tapering. Dalle manovre di tapering ci aspettiamo un impatto soft sul fixed income, non la tempesta che era stata paventata. Molto interessante è il tema crypto, per il quale prevediamo un ruolo strategico futuro
come eventuale alternativa dell’oro in una fase di ri-ancoraggio della moneta fiduciaria. Per il momento, rimane un’opzione di investimento interessante, anche per il grado di innovazione finanziaria strettamente connesso ad esso.

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