Private equity: primo semestre positivo, ma ora si fa dura

 Durante il primo semestre del 2022, il settore italiano del private equity ha confermato un trend sostanzialmente positivo, in linea con i dati osservati nei semestri precedenti. Tuttavia, i rischi di inflazione, determinati dall’aumento prezzi dell’energia e delle materie prime, le interruzioni della supply chain e il conflitto russo-ucraino sollevano i dubbi degli operatori sulla stabilità del contesto macroeconomico, determinando aspettative più prudenti. Lo rivela uno studio realizzato da Deloitte, con il supporto di Aifi.

Nonostante una leggera diminuzione dei deal rispetto al semestre passato (210 vs 241), il numero di operazioni concluse in Italia durante la prima metà del 2022 si attesta ad un valore più alto rispetto allo stesso periodo dell’anno passato (191). Più della metà degli operatori intervistati ritiene che nel futuro prossimo il settore manterrà i livelli osservati durante il primo semestre 2022, testimoniando una solida fiducia nell’andamento dell’ecosistema imprenditoriale italiano.

A testimoniare ciò, il Deloitte PE Confidence Index per il primo semestre del 2022, sulla base dei dati raccolti nelle PE Survey condotte dalla prima edizione ad oggi, si assesta su un valore di 105 punti a cui corrisponde un numero di deal atteso pari a 194.

Anche se gli intervistati mostrano qualche preoccupazioni per il futuro, tra permanere di un’inflazione elevata e aumento dei tassi, che complica il ricorso ai finanziamenti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!