Private, manifesti d’epoca all’asta

Di Giacomo Nicolella Maschietti

 

 

E pensare che Mimmo Rotella ci aveva fatto il suo marchio di fabbrica, inventando la celebre tecnica del decollage. Si trattava di elaborare, strappandoli, i più famosi manifesti del cinema anni ’50 e ’60. Proprio oggi quelle testimonianze di un’epoca passata che non c’è più sono diventate un’interessantissima formula d’investimento. Un acquisto nostalgico, che deve soddisfare requisiti di buona conservazione e rarità. Si va dalle pubblicità d’epoca di marchi celebri nella ristorazione a locandine di località di mare o montagna, fino al cinema ovviamente. Il manifesto d’epoca è protagonista di un fiorente mercato che consente ai collezionisti di impegnarsi in un investimento di passione senza spendere troppi quattrini. Il mercato principale si svolge in qualche fiera di settore, in poche gallerie specializzate o tra privati. Da qualche tempo anche le case d’asta hanno scelto di aprire dipartimenti dedicati al collezionismo di manifesti d’epoca. I prezzi di realizzo hanno iniziato a dettare le linee guida di un mercato di nicchia, che ha probabilmente ampi margini di crescita. PRIVATE ha voluto sentire il parere privilegiato dell’esperto di dipartimento della casa d’aste Wannenes, Giuseppe Moraglia, per carpire i segreti dell’acquisto.

 

Il mercato dei manifesti d’epoca fa parte di un settore di nicchia del collezionismo contemporaneo che però sta offrendo molte soddisfazioni ad appassionati e conoisseur. Quando è nato?

L’impiego dei manifesti pubblicitari va dall’ultimo quarto dell’800 fino agli anni ’90 del secolo scorso. Il loro utilizzo per finalità di comunicazione di breve periodo, sebbene per l’occasione venissero prodotti numerosi esemplari, ha portato alla distruzione dei più. Pochi esemplari sono giunti fino ai giorni nostri proprio per la loro natura usa-e-getta e questo ha determinato la loro desiderabilità e richiesta da parte degli intenditori.

Questo tipo di collezionismo in Italia è iniziato tardi, diversamente dalla Francia o dal mondo anglosassone, ma oggi gli appassionati del mercato si possono dividere in due categorie ben rappresentate. Da una parte gli estimatori dei raffinati poster stile liberty o dei brand famosi, dall’altra un pubblico ancora più recente e giovane che apprezzo soprattutto pezzi di pop art, di Armando Testa, di Oliviero Toscani e così via.

 

Conservazione, rarità, autore. Quali gli elementi che rendono un manifesto più prezioso?

Da semplici annunci pubblicitari, i manifesti d’epoca vengono oggi paragonati a vere e proprie opere d’arte. Il loro valore dipende fortemente dall’appeal del marchio pubblicitario che l’ha commissionato. Inoltre bisogna considerare il periodo storico in cui si colloca, l’illustratore che lo ha realizzato, la particolarità del disegno e la qualità di conservazione dell’opera che può incidere anche del 20-30% sul prezzo.

Preziosi e ricercati sono i pezzi dei triestini Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich, dell’apprezzatissimo Leonetto Cappiello, padre del manifesto moderno, di Marcello Nizzoli, di Gino Boccasile, di Franz Lenhart, Emil Cardinaux, Alfons Mucha uno dei rappresentanti più famosi delle litografie Art Nouveau, solo per citare alcuni nomi.

 

Si tratta di un mercato globale o più nazionale? Quali sono le tipologie più richieste, vecchie pubblicità di marchi o località di villeggiatura?

 

Il settore dei poster vintage interessa un pubblico sostanzialmente globale. Grandi collezionisti e commercianti di questa nicchia sono senza dubbio i francesi, gli americani e i tedeschi che ricercano in particolar modo esemplari del mercato italiano. Sono infatti molto ambiti alcuni importanti marchi che hanno fatto la storia del nostro paese come Campari, San Pellegrino, Carpano Punt e Mes, Modiano, Negroni Drink, Aperol, Crodino. La richiesta è forte anche per i poster turistici, in particolare per quelli raffiguranti le più note località sciistiche della Svizzera, della Francia o del bel paese, come anche quelli delle famose zone di villeggiatura costiera, la Costa Azzurra, la Riviera Ligure, la Riviera Amalfitana e la mondana Riviera Romagnola.

 

Se dovesse consigliare a un collezionista in erba che è interessato ad un acquisto, da dove si deve partire? Aste, gallerie, fiere?

 

Le aste di settore e le gallerie specializzate possono essere un buon punto di partenza da cui iniziare a costruire una collezione. Anche il tempo permetterà di raffinare la ricerca e affinare i gusti personali. In aggiunta si raccomanda però di acquistare volumi dedicati a questo colorato mondo così da accrescere la propria conoscenza e competenza.

 

Prezzi record e standard, quanto si deve mettere in conto per comprare un pezzo pregiato di buon livello? 

 

Parte del fascino di collezionare manifesti originali riguarda la rarità dell’offerta sul mercato e la caccia al tesoro diventa dunque uno degli aspetti più gratificanti di questa ricerca che spinge ad investire anche cifre importanti pur di accaparrarsi l’oggetto dei desideri.

Guardando il valore del settore abbiamo quotazioni adatte a tutte le tasche, si può comprare un bel manifesto degli anni ’20 per alcune centinaia di euro per arrivare a decine di migliaia di euro per i poster più ricercati e rari. Ci sono infatti pezzi che superano ampiamente le aspettative di stima. Questa tendenza è determinata da una ristretta cerchia di appassionati disposti ad acquistare per importi più considerevoli rispetto all’attesa. Ecco perché l’opera inusuale per attrattiva ed importanza è sempre una scommessa interessante sia per l’esperto che per la casa d’aste.

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