Tutto (o quasi) è legato all’inflazione

di Marcello Gualtieri

 

I lettori di PRIVATE, come tutti gli operatori razionali, prediligono i tassi bassi. Solo i tassi bassi  nel lungo periodo consentono al sistema economico una crescita sana e virtuosa. E solo un sistema economico sano può alimentare un mercato finanziario sano. E’ dunque evidente che l’attuale livello dei tassi  (4,5% ) è decisamente incompatibile con la condizione sopra enunciata.

 

Il dilemma

Il punto. Poteva la Bce fermarsi nei rialzi nella sua riunione di settembre? oppure annunciare di aver raggiunto l’obiettivo di aver spento la spirale inflazionistica?  Con l’inflazione core al 5,5% ed i tassi Bce oggi al 4,5% direi che siamo ancora lontani dall’obiettivo di riportare l’inflazione, non dico al livello auspicato intorno al 2%, ma almeno su una traiettoria certa verso l’obiettivo. D’altro canto in Usa la Fed si è presa una pausa di riflessione in una situazione diametralmente opposta: tassi intorno al 5,5% e inflazione core al 4,3%.

D’altro canto, è assolutamente noto e pacifico che ciò che conta sono i tassi reali (quindi depurati dall’inflazione) ed oggi i tassi reali sono ancora negativi. Solo l’inflazione bassa consente tassi reali bassi e positivi.

Dunque fermarsi a settembre avrebbe raggiunto il peggiore dei risultati: mantenere i tassi alti (al 4,25%) e rallentare la discesa delle aspettative inflazionistiche il che corrisponde a riattivarle, come un fuoco che cova sotto la cenere della recessione strisciante.

 

Scelta obbligata

Certo, la recessione da strisciante potrà diventare conclamata, ma interrompere il ciclo rialzista dei tassi avrebbe solo vanificato quanto fatto sinora, creando le condizioni per prolungare la spirale inflazionistica e quindi preparando una futura recessione di maggior entità.

Semmai, l’errore della Bce è stato quello di aver ignorato l’inflazione almeno per un anno (da giugno 2021 a luglio 2022), considerandola “transitoria”, ritardando così gli interventi e rendendoli dunque più pesanti per l’economia reale. Ma interrompere oggi il precorso, certo non riparerebbe al danno già fatto. Anzi.

 

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