Venture capital italiano oltre la soglia del miliardo

L’impennata dei tassi e la debolezza della congiuntura hanno remato contro. Il 2023 del venture capital italiano va in archivio con i principali indicatori in cao, a cominciare dagli investimenti che si sono fermati a 1,1 miliardi di euro contro 1,9 miliardi del 2022. La filiera delle startup ha calamitato complessivamente investimenti per 1,4 miliardi, oltre un terzo in meno rispetto ai 2,2 miliardi dell’anno precedente.

Sono alcuni dei dati che emergerono dal Rapporto di ricerca 2023 del Venture Capital Monitor, attivo presso la Liuc Business School e realizzato con Aifi. Il 2023 si è chiuso con 330 operazioni (initial e follow on), 40 in meno rispetto al 2022. Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 273 rispetto ai 310 del 2022. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta quasi 1,1 miliardi di euro distribuiti su 302 round, in diminuzione rispetto a poco meno di 1,9 miliardi per 349 operazioni del 2022.

Stabile, invece, l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani, circa 300 milioni di euro distribuiti su 28 operazioni (21 nel 2022). Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 1,4 miliardi di euro (erano quasi 2,2 miliardi nel 2022). “In un anno seppur difficile, come lo è stato il 2023, sono state realizzate complessivamente oltre 300 operazioni, segno che il mercato italiano del venture capital sta consolidando il nuovo livello di sviluppo raggiunto, nell’auspicio di colmare il gap rispetto ai mercati più evoluti”, dichiara Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi.  “Nonostante la mancanza di grandi operazioni, il numero elevato di quelle realizzate è il segnale di un terreno fertile su cui poter continuare a investire per puntare a nuovi campionidell’innovazione”.

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