L’importanza di fermarsi a riflettere

Maria Grazia Rinaldi

 

 

“Amico mio, dire che non hai tempo per migliorare i tuoi pensieri e la tua vita è come dire che non hai tempo per fermarti a far benzina perché sei troppo impegnato a guidare. Alla fine sarai comunque costretto a fermarti”.  Queste sono le parole riportate da Robin Sharma nel suo libro Il monaco che vendette la sua Ferrari. Parole che ci invitano a riflettere sull’importanza di integrare dei “pit stop” nella nostra routine quotidiana.

 

Esercizio quotidiano

Questo esercizio dovrebbe diventare una abitudine quotidiana, fondamentale per avere un maggior benessere psicofisico. Saper gestire i momenti di stress è fondamentale e per poterli gestire al meglio dobbiamo partire da un presupposto: lo stress non è una condizione, ma il risultato di una percezione.

Una situazione diventa problematica nel momento in cui ognuno di noi è convinto che il dispendio di energie che richiede affrontarla sia di gran lunga superiore a quelle da lui considerate sostenibili.

Nel momento in cui alcune situazioni ci richiedono più sforzo rispetto al nostro concetto di normalità, ci sentiamo sovraccaricati.

Quindi attenzione: se crediamo di avere le risorse sufficienti a disposizione per riuscire a fronteggiare una situazione che percepiamo avversa, molto probabilmente le probabilità di riuscire a risolverla aumentano significativamente.

A tal proposito gli psicologi Lazarus e Folkman sostengono che una “pausa consapevole” offre l’opportunità di ridurre la tensione accumulata e di riorganizzare i nostri pensieri.

Questo processo ci consente di affrontare le sfide quotidiane con rinnovata energia e una prospettiva più chiara. Gli studiosi considerano due tipi di coping per fronteggiare una situazione difficoltosa, uno centrato sul problema, l’altro centrato sull’emozione. Nel primo caso il soggetto analizza in maniera approfondita il problema per comprenderlo meglio in profondità, per poi agire.

Nel secondo, la persona cerca di spostare l’attenzione principalmente nel ricercare gli aspetti positivi della situazione, cercando di cogliere le opportunità che offre.

 

 

La rigenerazione cognitiva

In conclusione lo stress non dipende tanto da ciò che ci accade, quanto dal modo in cui lo interpretiamo. Il pit stop quindi è fondamentale per non subire lo stress ma cavalcarlo, è un momento di disconnessione che consente una rigenerazione cognitiva e emotiva, utile per continuare ad avere alta la produttività e sentirci in forma.  Lavorare meno con più qualità deve diventare l’obiettivo; così facendo recuperiamo quel tempo per riallineare, mente e corpo.

 

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