E’ il momento giusto per investire nell’immobiliare

A cura di Nicola Franceschini, Product Development & Research Manager di Bnp Paribas Reim Italy

Negli anni in cui i tassi d’interesse erano prossimi allo zero, il settore immobiliare è stato caratterizzato da ingenti flussi di investimenti guidati dallo spread (positivo) tra i rendimenti ottenibili nell’immobiliare rispetto a quelli corrisposti dai bond governativi.

 

Timing favorevole

Tuttavia, l’aumento repentino dei tassi ha provocato una riduzione delle transazioni e – con un lag temporale – un rialzo dei rendimenti anche nel settore immobiliare, dovuto alle svalutazioni degli asset. Con la fine della politica restrittiva annunciata dalle Banche centrali, oggi l’investimento nel mercato immobiliare sembrerebbe avere un timing favorevole. Da un lato gli investitori istituzionali possono percepire tramite strategie core dei rendimenti più elevati, guidati prevalentemente dalla generazione di redditi, dall’altro, gli investitori privati, in genere più interessati ad investimenti improntati alla crescita del capitale nel tempo, possono trovare vantaggio in strategie value-add.

Infatti, il settore immobiliare ha già vissuto un ampio aggiustamento dei valori alla fine del 2022 e nel corso del 2023, spinto dalle politiche monetarie e dalla polarizzazione del mercato verso specifiche asset classes e più in generale su immobili energeticamente efficienti e di qualità.

In particolare questo innalzamento degli standard sulla sostenibilità energetica e sulla qualità degli immobili, obbliga e obbligherà i proprietari a investire maggiormente per quelle migliorie che renderebbero gli standard degli asset in linea con quelli richiesti dal mercato, a partire da lavorazioni meno invasive ma che portano ad un grande miglioramento delle prestazioni energetiche, fino a interventi più massici, necessari per far fronte ad immobili ormai obsoleti.

 

Nuova strategia

Ecco perché come Bnp Paribas Reim, sfruttando il particolare “momentum” favorevole di mercato, abbiamo deciso di lanciare una strategia value-add. Con un approccio flessibile pensiamo di costruire una strategia che abbia due motori di performance, da un lato i co-investimenti, dall’altro una selezione di fondi di terzi. In questo modo, amplieremmo al massimo la diversificazione riducendo fortemente il rischio intrinseco che operazioni di questo tipo presentano.

 

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