Quando la frode telematica va a segno anche per la negligenza del cliente

DOMANDA – Da alcune settimane, un mio cliente è letteralmente terrorizzato dalla paura di subire anche lui frodi telematiche dopo aver visto in tv la storia di un correntista frodato per ben 48.900 euro tramite un bonifico estero e al quale l’Arbitro Bancario Finanziario non ha sancito il diritto al rimborso. Gli ho spiegato che il livello di sicurezza della mia banca è elevatissimo in quanto prevede, oltre ai codici di accesso al sito, un codice di conferma usa-e-getta che viene inviato via sms al cliente nel momento in cui si dispone un bonifico e infine il token. Cosa altro posso fare per tranquillizzarlo?
V.F., Milano

RISPOSTA - 
Il lettore può fare ciò che la trasmissione televisiva (Striscia La Notizia del 5 gennaio 2015, http://mdst.it/03v505870/) non ha fatto, vale a dire scendere nei dettagli della decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario, precisamente la numero 7434 del 7 novembre 2014 del Collegio di Milano. Dettagli che fanno capire come nella circostanza il cliente sia stato poco scrupoloso nella custodia dei codici identificativi. Se è vero che il bonifico disposto di venerdì in tarda serata, quando le banche chiudono per il fine settimana, costitutiva un indizio di frode, nel servizio andato in onda è stato taciuto che al cellulare del cliente è giunto un sms contenente il codice usa-e-getta di conferma, strumento di ulteriore sicurezza di cui anche la banca del lettore si serve. Codice che è stato regolarmente inserito per completare la disposizione di bonifico, che in caso contrario non sarebbe stato effettuato. Quel cliente, quindi, è stato vittima di un qualcosa di ben diverso di una classica truffa telematica, in quanto chi ha disposto quel bonifico aveva per forza di cose accesso non solo ai suoi codici bancari ma anche al suo telefono cellulare. E di questo non si può certo incolpare la banca. Vero che l’istituto di credito coinvolto ha ora adottato un terzo livello di sicurezza, vale a dire il token, ma il codice usa-e-getta è comunque un sistema di sicurezza valido. E possiamo assicurare che, se non lo fosse stato, il Collegio avrebbe disposto il risarcimento come ha sempre fatto in casi in cui la sicurezza latitava, per esempio ai tempi in cui moltissime banche non usavano né il token e tantomeno il codice usa-e-getta. Come se non bastasse, il cliente non ha mai attivato il servizio di alert sms con cui la banca avvisa dell’esecuzione delle operazioni. Davvero non condividiamo, quindi, lo scandalo mostrato con tanta enfasi nella trasmissione televisiva proprio perché il cliente é stato negligente. Il lettore può, quindi, rassicurare il suo cliente sui livelli di sicurezza dei conti online visto che dispone di tre livelli e consigliargli, inoltre, di conservare con il massimo scrupolo i codici identificativi dei conti, di attivare il servizio di sms alert e di non perdere mai di vista il proprio smartphone.

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