Risparmio gestito – Gli azionari non reggono

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Nonostante i risultati record registrati nel trimestre, i mercati azionari a livello globale hanno subito un calo la scorsa settimana, dal momento che un miglioramento dei dati economici meno significativo del previsto ha messo in discussione la sostenibilità della ripresa economica globale.

La scorsa settimana c’è stata una ripresa delle attività di M&A, con l’annuncio di diverse acquisizioni. L’aumento delle operazioni di M&A è visto come un segnale rialzista, che indica che le aziende sono più ottimiste circa le prospettive dell’economia.

Il Bureau of Labour Statistics ha annunciato venerdì scorso che negli Stati Uniti la perdita di posti di lavoro è stata più elevata rispetto alle attese. L’economia USA ha visto la perdita di 263 mila posti di lavoro nel mese di settembre, con un tasso di disoccupazione del 9,8%. Inoltre, l’indice ISM manifatturiero è sceso, rimanendo comunque al di sopra del livello soglia del 50%.

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Nonostante qualche contraccolpo per alcuni indici PMI, continuiamo a vedere segnali – come per esempio il livello relativamente basso degli inventari rispetto ai nuovi ordini – che indicano che l’attuale ripresa del settore manifatturiero potrebbe continuare.

Le performance dei mercati azionari dei paesi emergenti rispetto a quelle dei paesi sviluppati hanno registrato nuovi massimi la scorsa settimana, il che di recente ha rappresentato un segnale rialzista per gli asset a più alto rischio a livello globale. Tuttavia, altri indicatori suggeriscono che un nuovo passo indietro delle azioni a livello mondiale sarebbe possibile.

Nonostante la debolezza del dato di venerdì scorso, relativo all’occupazione negli Stati Uniti, i nostri modelli relativi al livello delle retribuzioni (esclusa agricoltura) suggeriscono che il mercato del lavoro USA ha ormai raggiunto il suo punto più basso.

Questa settimana l’attenzione è rivolta al discorso del presidente del FOMC Ben Bernanke previsto per venerdì. Un suo commento è atteso circa il bilancio della Fed. Sono attese anche decisioni riguardo i tassi in Gran Bretagna e in Europa, ma non ci aspettiamo variazioni rispetto ai livelli attuali.

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