M&G, cds e derivati da cambiare

Queste due forze vanno di pari passo nel mercato delle obbligazioni governative. Da un lato vi è la necessità collettiva di farsi prestare denaro per provvedere alle necessità della cittadinanza (sanità, educazione, difesa, ecc), dall’altro ci sono i capitalisti, che forniscono i fondi per le spese del governo. Questi capitalisti possono essere definiti sia investitori o speculatori.

Gli investitori sono considerati generalmente capitalisti “buoni”, mentre gli speculatori sono visti come capitalisti “cattivi”. Questa linea di pensiero è ritornata in auge quando il mercato ha cercato di valutare il debito della Grecia: da un lato, gli obbligazionisti che lo considerano sottostimato, sono visti come investitori “caritatevoli”; dall’altro gli agenti economici che considerano il debito sovrastimato – ed esprimono la propria view attraverso i credit default swap – sono visti come speculatori “diabolici”.

I governi europei in questo momento stanno cercando di capire come regolamentare l’investimento speculativo, che ha visto utilizzare i CDS per esprimere una view negativa sulla capacità della Grecia di ripagare il debito. La tesi sostenuta è che i possessori di obbligazioni governative greche potrebbero realmente volere un default della Grecia in quanto detengono dei CDS. Si è notato infatti che i possessori di CDS potrebbero essere incentivati a spingere la Grecia verso il default. Inoltre – visto che il mercato dei CDS è over-the-counter – non c’è modo di verificare chi compra e chi vende questi certificati di protezione, aggiungendo incertezza e volatilità sui mercati. La comunità degli investitori si oppone a questi argomenti dicendo che devono avere il diritto – attraverso i CDS – di favorire una corretta allocazione del proprio capitale.

Mettendo da parte le varie argomentazioni, poniamo che la spuntino i governi – dopo tutto sono i governi che regolano il mercato e possono stabilire quali contratti sono legali. La messa al bando dei CDS priverebbe gli speculatori dello strumento per esprimere una view negativa, ma priverebbe speculatori e investitori anche della potenzialità di esprimere una view positiva. Se si considera che, la messa al bando degli scambi di CDS è una rete di protezione per i governi e la società, allora i governi potrebbero fare un passo avanti e cercare di mettere all’indice lo shorting sulle obbligazioni governative, materialmente o utilizzando il mercato dei futures. Se ciò funzionasse, i governi potrebbero poi impedire lo shorting sulla valuta nazionale, in quanto questa posizione è la più aggressiva che i capitalisti possono prendere contro uno Stato sovrano. Se questo funzionasse i governi potrebbero bloccare le critiche sulle proprie finanze nazionali. Se ciò funzionasse …. Credo che tutti sappiano come andrebbe a finire!

Questo è il principale conflitto tra Stato e individuo: la tua intenzione è la speculazione fine a se stessa oppure sfidi lo status quo mirando al bene comune? I CDS sui governi nazionali dovrebbero essere trasparenti e non abusati? La risposta non può essere che Sì. Dovrebbero essere messi al bando? La risposta è No. Il mercato dei CDS dovrebbe essere un campo di gioco leale ed equilibrato. Se i governi ritengono che i CDS siano mal prezzati, allora dovrebbero prendere gli stessi provvedimenti che prendono per il mercato dei cambi, ovvero comportarsi responsabilmente, influenzare il dibattito attivamente e intervenire con forza con il solo rimedio rispettato dai capitalisti speculatori, ovvero la moneta reale.

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