Fondi comuni – Ucits da record in Europa

Febbraio da record per le casse comuni Ucits, conformate alle direttive europee. Gli ultimi dati Efama evidenziano che, nonostante i fondi azionari abbiano continuato a registrare un calo degli afflussi, i monetari e i bilanciati hanno visto nel secondo mese dell’anno una netta inversione di tendenza, portando la raccolta complessiva a 27 miliardi di euro, il livello più alto mai raggiunto dall’agosto del 2010 (a gennaio gli afflussi erano stati pari a 12 miliardi). Secondo i dati pubblicati dall’associazione europea degli asset manager presieduta da Jean-Baptiste de Franssu, gli azionari hanno infatti attratto soltanto 3 miliardi di euro, meno di un terzo rispetto ai 9,1 miliardi di gennaio: colpa dell’intensificarsi delle tensioni politiche in Medio Oriente e in Nord Africa e all’aumento del prezzo del petrolio, fattori che hanno spinto gli investitori alla cautela. Una tendenza osservata anche sul mercato italiano, dove nel mese di marzo la raccolta di prodotti sull’equity ha registrato un rosso di 700 milioni di euro dai +376 milioni del mese prima (fonte Assogestioni).

Ma la stabilizzazione della domanda e l’aumento dei tassi nel mercato monetario hanno spinto al rialzo la raccolta europea dei fondi money market, che dai -10,7 miliardi di euro di gennaio è balzata a +7,6 miliardi di euro a febbraio. Forte anche il contributo dei fondi bilanciati, con afflussi pari a 8,2 miliardi, il doppio rispetto al mese precedente (4,1 miliardi). La raccolta dei fondi obbligazionari è salita di un miliardo a 3,2 miliardi di euro, mentre i fondi Ucits a lungo termine, escludendo quindi i monetari, hanno registrato afflussi per 19,2 miliardi, in lieve calo su mese (22,9 miliardi). In termini di asset in portafoglio invece, gli Ucits hanno registrato un incremento complessivo dell’1,5% su mese a 5,921 miliardi di euro. Si ricorda che i fondi Ucits (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities) sono strumenti di investimento rispondenti alla direttiva europea che definisce i termini per il collocamento nei Paesi membri di fondi che siano domiciliati in uno di questi. Per quanto riguarda invece i fondi non-Ucits, a febbraio la raccolta è stata pari a 9,2 miliardi, in calo dai 13,4 miliardi di gennaio, con asset pari a 1,958 miliardi (+0,9%).

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