Mamma, papà, cosa faccio? Così i giovani parlano di risparmio in famiglia

SE NE PARLA IN FAMIGLIA – I giovani italiani prendono le decisioni finanziarie parlandone in famiglia. È quanto emerge, secondo una nota ufficiale, dall’indagine “I risparmiatori di domani” dell’istituto di ricerca Demia realizzata per Assogestioni sulla generazione dei Millennials, i nati dopo il 1980, e presentata oggi all’interno del Salone del Risparmio. Dall’indagine quali-quantitativa su un campione rappresentativo di italiani – maschi e femmine tra i 16 e i 35 anni – emerge che il 70% di fronte a una decisione per scegliere una forma di risparmio e investimento ne parlerebbe in primo luogo con la propria famiglia: il 38% si rivolgerebbe al padre, il 29% alla madre e il 27% al proprio partner. Si tratta della prima generazione veramente iperconnessa, fotografa l’indagine: il 93% naviga su Internet da mobile, reperisce informazioni in tempo reale e condivide ogni esperienza sui social network dei quali, il 97% possiede almeno un profilo. Eppure il 44% dei giovanissimi si dichiara d’accordo nel definire i social network, Facebook in primis, uno strumento ‘ludico’ e non adatto a temi finanziari come risparmio o investimenti.

CONSULENZA
– Istruzione stratificata, lavoro precario o non più indeterminato, concetto di famiglia più elastico, esigenze quotidiane diverse: dall’identikit dei Millennials emerge la fotografia di un percorso esistenziale sfaccettato e non più lineare come per le generazioni precedenti. Queste variabili, evidenzia l’indagine, influenzano la capacità dei giovani di approcciarsi al risparmio e agli investimenti: il 48% dei soggetti intervistati, infatti, ritiene indispensabile l’aiuto economico dei genitori per mettere su famiglia, per il 45% risparmiare rappresenta un grande sacrificio, mentre il 40% dichiara che non riuscirà ad avere uno stipendio simile a quello dei propri genitori. Avendo a disposizione del denaro per che cosa risparmierebbero i giovani di oggi? Il 48% dei 16-17enni comprerebbe beni di consumo, il 64% dei 18-24enni lo utilizzerebbe per emanciparsi dai genitori e uscire di casa. I 25-34enni, invece, cominciano a pensare alla previdenza: il 59% del campione intervistato, infatti, risparmierebbe per proteggersi dagli imprevisti. Dati interessanti emergono dalla domanda sul tipo di contatto con un consulente per capire la forma di risparmio o investimento più adatta: l’approccio di persona vince sul digitale (sito, email, app o social network), infatti lo preferisce il 71% degli intervistati.

GLI ARGOMENTI DA TRATTARE
– L’84% degli intervistati, infine, si dichiara favorevole a un programma di avvicinamento o istruzione sulle tematiche del risparmio e degli investimenti, riconoscendo nello Stato (il 55%) e nella scuola (il 50%) le istituzioni che dovrebbero farsi promotrici in tal senso. Trattare argomenti pratici e di immediata utilità, i prodotti di risparmio su tutti. Lo richiede il 68%. Seguono mutui e prestiti per il 67% e conti correnti bancari per il 66%. La richiesta sui prodotti di risparmio gestito si attesta al 53%. “I Millennials rappresentano i risparmiatori e gli investitori del futuro”, ha dichiarato Andrea Pennacchia, presidente del comitato di comunicazione di Assogestioni. “È fondamentale capire le loro preferenze, come considerano il mondo del risparmio, degli investimenti, con chi interagiscono e quali canali informativi utilizzano. Conoscerli meglio ci aiuta a indirizzare in maniera più efficace gli strumenti di comunicazione e di educazione finalizzati ad accrescere la loro cultura finanziaria”.

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