Fidelity: consigli per investire con il QE della Bce

LE MOSSE DELLA BCE – Qualche consiglio di investimento da parte degli esperti di Fidelity Worldwide Investment sulle migliori soluzioni obbligazionarie su cui puntare alla luce delle manovre della Banca centrale europea. Paolo Federici (foto a destra), managing director Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment, commenta così le scelte recenti: “l’operato della Banca centrale europea, in particolare grazie alla prosecuzione del quantitative easing e di politiche monetarie ultra-espansive, costituisce un efficace sostegno alla crescita economica nell’eurozona e supporta un contesto favorevole agli investimenti”. Andrew Wells (foto a sinistra), global chief investment officer obbligazionario di Fidelity Worldwide Investment, dal canto suo aggiunge: “a gennaio il consiglio direttivo della Bce aveva annunciato l’introduzione di un vasto programma di acquisto di asset, per un ammontare di 60 miliardi di euro al mese, che sarebbe partito a marzo 2015 protraendosi almeno fino a settembre 2016. La settimana scorsa, la Bce ha dichiarato di avere raggiunto il primo traguardo mensile previsto dal quantitative easing. L’introduzione del QE da parte della Bce è stata attesa a lungo e, naturalmente, quando il programma è divenuto realtà la reazione degli investitori non si è fatta attendere. La prima conseguenza è stata il forte apprezzamento che hanno registrato le obbligazioni sui mercati europei, con i rendimenti, soprattutto sui titoli a breve termine, che sono scesi significativamente”.

QE AI RAGGI X
– “In particolare”, continua Wells, “il QE ha fatto confluire i capitali degli investitori sul mercato obbligazionario e da qui verso altre asset class, come si evince dal forte apprezzamento dei listini azionari europei. Il programma, in sostanza, ha innescato una circolazione di capitali, che sono fluiti anche verso asset class diverse da quelle direttamente interessate dal programma, con ricadute positive per l’attività economica. A mio avviso, dunque, gli effetti sono stati positivi, evidenti da subito e vasti. Il QE, inoltre, ha significativamente indebolito l’euro e il deprezzamento della moneta unica sta ovviamente favorendo gli esportatori europei. Un altro tema correlato al QE è quello della disponibilità di asset oggetto degli acquisti della Bce. Attualmente, non ci sono grandi volumi da acquistare ed è per questo che la banca centrale è costretta a scendere lungo la curva dei rendimenti. Guardando alle conseguenze del QE, osserviamo che è aumentata la domanda di obbligazioni societarie di alta qualità e che molti investitori puntano sull’high yield. Tutto ciò è positivo per le aziende, che possono emettere obbligazioni a spread inferiori e beneficiare di costi di finanziamento più bassi, accedendo più agevolmente a finanziamenti a lungo termine. Ciò supporta dunque l’attività economica. In Europa, inoltre, stiamo assistendo ad alcuni sviluppi economici sorprendentemente positivi e speriamo di poter assistere in futuro a un’accelerazione nella creazione di posti di lavoro, anche nei Paesi dell’Europa periferica”.

COME INVESTIRE
– “Infine”, conclude Wells, “circa i timori inerenti la possibilità che l’acquisto di asset abbia fine prima dei tempi previsti, non credo che ciò sia possibile. Se la Bce dovesse venire meno all’impegno che ha pubblicamente assunto, ne andrebbe della sua credibilità. Gli investitori si stanno già muovendo sui mercati sulla base di questa consapevolezza, spingendo i prezzi delle obbligazioni a livelli molto elevati e facendo crollare i rendimenti, proprio perché sanno che la Bce continuerà a comprare. Non ci attendiamo dunque mosse avventate da parte della Bce e ci attendiamo che il programma di acquisti continui nei modi e tempi già annunciati”. Sottolinea Federici: “nell’area euro i rendimenti delle obbligazioni governative sono sempre meno attraenti. Le obbligazioni a spread costituiscono quindi lo sbocco naturale per gli investitori che nell’ambito delle obbligazioni di elevato merito creditizio, ricercano rendimenti più interessanti – una volta considerati ‘normali’ – rispetto al debito governativo. Possono quindi risultare efficaci i portafogli cosiddetti “aggregate”, ossia che selezionano un mix delle più interessanti obbligazioni governative e societarie, come FF Euro Bond Fund, o soluzioni esclusivamente orientate alla selezione dei bond societari con il miglior profilo rischio-rendimento, come FF Euro Corporate Bond Fund. Alla luce della compressione dei rendimenti delle obbligazioni governative dei Paesi sviluppati, gli investitori alla ricerca di soluzioni obbligazionarie capaci di erogare livelli di reddito interessanti, possono inoltre beneficiare delle soluzioni obbligazionarie gestite attivamente e con mandato globale. In particolare FF Global Income Fund è un fondo obbligazionario flessibile, con esposizione internazionale, che mira a distribuire cedole nell’ordine del 4% annuo attraverso l’investimento in obbligazioni governative e societarie, incluse le obbligazioni high yield e quelle dei Paesi emergenti, mantenendo comunque sempre un rating medio elevato, cioè investment grade”. Infine per chi cerca la stabilità, risulteranno premianti le soluzioni obbligazionarie flessibili orientate specificamente a questo obiettivo. FF Global Strategic Bond Fund è il fondo Fidelity capace di stabilizzare i rendimenti dei portafogli grazie ad un andamento che si è storicamente dimostrato particolarmente stabile e, cosa molto importante, sostanzialmente non correlato con l’azionario”.

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