Gam: dopo la sfilata delle trimestrali il lusso va ancora di moda

NUMERI OLTRE LE ATTESE – La maggior parte delle società del lusso ha rilasciato i dati del secondo trimestre entro la metà di agosto, spiega Scilla Huang Sun, gestore del fondo GAM Multistock – Luxury Brands Equity di GAM. La maggioranza dei numeri ha superato le aspettative del mercato, mentre alcuni amministratori hanno colto l’opportunità per alzare il livello della guidance. In più, si è confermato il solido trend delle vendite registrato negli ultimi mesi, ma a livello delle singole società abbiamo notato anche molti dettagli interessanti. La spesa dei consumatori cinesi nel lusso ha sorpreso ancora in positivo, e il solido slancio economico e i minori rischi economici in Europa hanno aiutato a sostenere la fiducia dei consumatori. C’erano segnali di simili forze positive anche negli Stati Uniti, ma il surplus dei punti vendita, unito a una crescita dello shopping online rappresenta un fattore frenante. In più, le preoccupazioni politiche riguardo l’abilità del presidente Trump di portare avanti la propria agenda di riforma al Congresso sta mitigando il sentiment, portando a uno scenario più contrastato negli Stati Uniti in termini di risultati societari.

 SOLIDI TREND FONDAMENTALI – Ci aspettiamo che i solidi trend fondamentali e la domanda per prodotti di lusso prevalgano, ma le società dovranno fare fronte a una maggiore base comparativa nella seconda metà dell’anno. In questo contesto, le fluttuazioni valutarie non rappresentano più un fattore di supporto. Nonostante la performance eccezionale dei titoli del lusso da inizio anno, le valutazioni rispetto al mercato nel complesso sono in linea con i valori storici, con l’aumento dei dividendi che ha parzialmente controbilanciato l’impatto derivante dall’aumento del prezzo delle azioni. Forti dati sulle vendite nel secondo trimestre hanno contribuito a una migliore incidenza sui costi, infine risultata in una maggiore profittabilità per molte aziende. Per esempio, una famosa società francese di design di beni di lusso, sport e lifestyle ha messo a segno una crescita del 28% nella prima metà dell’anno, che si è tradotta in un progresso del 57% degli utili nello stesso periodo. Siamo convinti che, nel complesso, l’industria del lusso quest’anno raggiungerà una crescita organica del 5% circa o superiore. Di conseguenza, riteniamo che questo solido slancio, unito a solidi indici finanziari come la generazione di cassa e la fedeltà dei consumatori verso il brand, continui a rappresentare un convincente caso di investimento.

UN SETTORE ADATTO A UNA SELEZIONE ACCURATA – Nonostante tutto, continuiamo a vedere chiaramente società “vincitrici” e società “perdenti” nel settore, dove i brand più iconici restano i più richiesti. Questa è la conferma di un trend che è cresciuto nel corso dei precedenti trimestri e, a livello di sotto settori, la cosmetica è un esempio lampante di un ambito dove la fascia di mercato più lussuosa cresce più del mercato di largo consumo. Di conseguenza, certe società in questo settore stanno crescendo a doppia cifra, mentre i risultati delle società meno competitive sono invariati se non addirittura in calo. Un altro esempio dell’intensa competizione è fornito dal mondo legato all’athleisure, con alcune società che stanno guadagnando in modo aggressivo quote di mercato dai competitor. Anche gli sforzi a livello di ristrutturazione aziendale e di rilancio della ripresa stanno iniziando a dare frutti. La storia di rilancio più convincente è quella del designer tedesco di abbigliamento di lusso che, dopo una razionalizzazione del brand e un rinnovamento del proprio canale di vendita all’ingrosso, è tornato a una crescita organica nel secondo trimestre, supportato dalla crescente forza del suo business online. Per di più, con la generazione millennials che esercita una sempre crescente influenza sull’esperienza di shopping, vediamo il desiderio da parte delle società del lusso di rimanere al passo con gli sviluppi digitali. Ciò, in cambio, sta comportando un certo numero di cambi nei vertici delle società visto che il controllo dei costi e l’attenzione verso i marchi chiave restano comunque le priorità in agenda. Guardiamo con fiducia al futuro del mercato del lusso in generale, e ciò si riflette nella diversificazione del nostro portafoglio in cui sono presenti diversi segmenti dell’industria del lusso, dall’alta moda all’orologeria, dalle automobili ai cosmetici. Ciò che si conferma in ogni caso più importante sono gli sviluppi a livello societario e a livello di brand, ovvero gli spazi dove crediamo si possibili aggiungere maggior valore grazie ad una attenta selezione bottom-up delle società.

 

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