Tutto su

Questo movimento ha colto la maggior parte degli operatori di sorpresa in quanto, dopo i recenti guadagni rispettivamente di euro e sterlina nei confronti del bastonato dollaro americano, ci si aspettava perlomeno una pausa di consolidamento venerdì. Le ragioni alla base di questo ragionamento si trovavano nel fatto che venerdì eravamo sul finire di settimana e sulla fine del mese precedente ad agosto, che tipicamente è foriero di probabili rally estivi.

Vista però la grande incertezza profusasi soprattutto dopo le ultime dichiarazioni di Bernanke in occasione della pubblicazione dell’ultimo Beige Book, si pensava ci potessero essere chiusure di posizioni long euro e long pound (cominciate la mattina e che ci dovevano essere confermate in concomitanza della seduta americana) in attesa di vedere come potessero partire i mercati azionari per cercare di intuire, nell’arco di qualche giorno, quale poteva essere la direzione ipotizzabile per quest’estate.

Invece è partito tutto insieme, azionario e valutario, con una forza che non vedevamo da un po’ di tempo e che alza le probabilità che un rally d’agosto si verifichi anche questa volta. Attenzione, non stiamo dicendo che siamo sicuri ci sarà, è troppo presto per dirlo (a volte, in casi come questi, se non si è così propensi al rischio da cercare sistematicamente la massimizzazione dei guadagni cercando di catturare i movimenti completi, pur rischiando di prendere “n” stop loss prima di cominciare ad essere in gain, è meglio attendere una maggior certezza che un trend di breve periodo si verifichi e lasciare sul campo qualche punto sul prezzo di carico), ma le probabilità che si verifichino sono aumentate. Molto spesso la storia e la statistica ci insegnano che strappi del genere possono capitare e le ragioni, o meglio le gocce che fanno traboccare il vaso sono soprattutto tecniche.

Già, perché quando molti trader vedono dei buoni livelli, in questo caso, di resistenza e pensano che possa avvenire una frenata delle quotazioni per consolidare dei guadagni che fanno aumentare il saldo del conto di trading, è possibile che, anziché chiudere le long ed attuare una politica di “wait and see”, si mettano corti di euro e di sterline (ossia acquistano dollari americani contro queste divise) posizionando però degli ordini di stop loss sopra questi livelli a protezione delle proprie posizioni, per evitare bagni di sangue dovuti ad estensioni dei movimenti in atto. In questo caso pensiamo che sia successo proprio quanto descritto e che il mercato sia andato a colpire questi livelli in quanto pullulanti di stop loss, per poi proseguire il movimento spinto da bid molto forti, sulla scia della forza mostrata.

GbpUsd – grafico giornaliero

L’indicatore proprietario di Forex Capital Markets, SSI (Speculative Sentiment Index) ci stava dando buone indicazioni essendo sbilanciato sul lato short sia per EurUsd che per GbpUsd. Il sito www.dailyfxplus.com è sempre a disposizione di tutti i clienti ed il nostro staff altrettanto disponibile a spiegazioni e commenti. Chiamateci se siete interessati.

Passando alla sezione dedicata all’analisi tecnica, ribadiamo come continui il momento favorevole all’euro con una rottura del precedente massimo, a 1.3105 contro il dollaro ovviamente e successivo veloce movimento di salita sino quasi a toccare il livello di 1.32 figura. Lo scenario, come sosteniamo da alcuni giorni, continua a rimanere indirizzato a rialzo e le porte che questo recente movimento di rottura ha aperto, indicano percorsi posizionati verso l’area di 1.35.

Continua a rimanere valido, per le prossime ore, il consiglio di osservare la trendline che guida la salita dell’euro da giugno per avere un preciso livello di supporto: questo si trova nei pressi di 1.30, in rapida salita data l’inclinazione positiva piuttosto marcata.
Nessuno scossone invece sul cambio UsdJpy. Siamo ancora nei pressi di 86.50 in una zona di equilibrio verso il minimo delle ultime settimane con alle spalle una tendenza ribassista di lungo periodo ancora sostenuta.

Sino ad un ritorno dei prezzi oltre la resistenza di 88.75 continuiamo a propendere per un completamento della figura ribassista di doppio minimo nel lungo periodo a 84.90.
Vediamo ora il cable, che raggiunge ed oltrepassa i livelli indicati giorno per giorno con estrema facilità. Anche 1.58 è stato passato e la tendenza a salire del cambio mostrata dall’area di 1.5250 non accenna a fermarsi.

Se osserviamo un grafico giornaliero possiamo realizzare come l’ultimo livello di massimo toccato ieri dal cambio a 1.5880 possa essere un livello davvero importante. Se prendiamo in considerazione infatti il movimento di discesa da 1.6880 sino al minimo di 1.4225 (tra novembre e maggio scorsi) vediamo infatti che il 61.8% di ritracciamento coincide proprio con il livello visto ieri… la teoria in questo caso suggerisce la massima attenzione a questa resistenza in grado di riportare il cambio all’origine della discesa, a livelli di novembre appunto.

La forza del cable e la stabilità del UsdJpy hanno permesso al cambio GbpJpy di raggiungere il precedente massimo a 137.50. Se nelle prossime ore questo fosse oltrepassato l’idea sarebbe di schierarsi con la salita per un obiettivo in zona 140.
Anche il dollaro australiano segue fedelmente la propria strada rialzista ed il massimo di ieri a 0.9145 ne è una riprova.

Se la trendline sottostante di supporto, passante per 0.90 figura oggi, dovesse tenere ad un attacco, l’idea, come sosteniamo da alcuni giorni, sarebbe per un ritorno a 0.94 figura.
La salita dell’euro ha aiutato parzialmente il cambio EurChf, che deve ancora levarsi dall’instabilità oltrepassando la zona di resistenza a 1.3750-1.38. Sino ad un ritorno al di sopra di questa zona estensioni a ribasso verso il supporto dinamico di 1.35 sono sempre a portata.

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