Sterlina in recupero

Le Banche dei 12 distretti non hanno dubbi nell’identificare il commercial real estate come il tassello più debole dell’economia anche se molte di esse hanno rilasciato le solite dichiarazioni di rito secondo le quali si stanno però manifestando segni di “stabilization or modest improvements”. Sul fronte dei prezzi è stata fondamentalmente riscontrata l’assenza di pressioni inflazionistiche, mentre il mondo del credito vede la domanda di prestiti bancari più debole o addirittura in declino e molti distretti hanno notato un’ulteriore erosione della qualità del credito.

I punti fondamentali possono dunque essere ricondotti alla debolezza del sistema bancario che si rivolge al settore privato/industriale ed al tasso di disoccupazione, che nell’ultimo mese è aumentato in ben 23 Stati. Se a questo aggiungiamo le importanti Housing Starts pubblicate questa settimana, positive ma di gran lunga al di sotto delle aspettative di mercato (+0.5 vs +4% consensus) ed i prezzi alla produzione (-0.6% vs +0.1% consensus) capiamo bene come la Banca centrale americana non possa far altro che mantenere i tassi di riferimento a questo livello, ancora per un po’ di tempo.

E torniamo a ripetere come ci sia bisogno di fiducia nella ripresa per far sì che si ricominci ad assumere lavoratori che potrebbero, gradualmente, far ripartire i consumi e con essi tutto la macchina economica. Probabilmente, come discusso nell’ultimo G7, il consumatore pechinese prenderà il posto dell’esausto compratore americano, che dovrà concentrarsi più sul risparmio, ma ora, purtroppo, è ancora presto per vedere se e quando ciò accadrà.

Pubblicate anche le minute della Bank of England che hanno mostrato, oseremmo dire intelligentemente, una decisione all’unanimità sia sul mantenimento dei tassi allo 0.5%, sia sul fatto di mantenere invariato il programma di acquisto dei bonds a 175 mld di pounds. Come ci hanno abituati ultimamente però, i membri della BoE hanno espresso delle divergenze di vedute circa il bilanciamento dei rischi, in quanto il programma di Quantitative Easing ha comunque indotto un rialzo dei prezzi degli asset oggetto degli acquisti, favorendo la riduzione dei rendimenti di breve termine, che potrebbero sostenere la ripresa.

Questa differenza di vedute non è stata interpretata in maniera negativa dal mercato in quanto ritenuta razionalmente accettabile e la sterlina ha continuato il recupero contro un pò tutte le altre valute iniziato qualche giorno fa.

EurUsd – grafico giornaliero

L’EurGbp nel momento in cui scriviamo si trova a 0.9025 e crediamo che fino a quando riuscirà a mantenersi sotto quota 0.9100 (0.9085 per la precisione, ma come si sa possono avvenire degli spike per la pulizia di stop loss senza che il livello di resistenza sia da considerare rotto), possa scongiurare il pericolo di farci vedere 0.9500.

Anche il cable ha mostrato una bella ripresa e ha rotto senza troppi indugi la resistenza posta a 1.6490 per andare a guadagnare in poco più di un’ora più di una figura ed ora si trova stabile in area 1.6600 e sembra voler puntare a 1.6750.

L’EurUsd dopo il BB ha raggiunto quota 1.5047 ed ora si trova sotto figura. Jobless claims e leading indicators (in pubblicazione nel pomeriggio) potrebbero spostare gli equilibri? A patre la scontata risposta affermativa in caso di grandi discostamenti delle attese, quella più logica ci fa propendere per un no.

Così come nei giorni passati vedevamo una fotre incertezza intorno ad 1.5000 che ci faceva propendere per una rottura, adesso che sono state colpite molte delle barriere poste poco sopra quel livello ci rendiamo conto che siamo tornati in una fase di indecisione di breve periodo che potrebbe far oscillare il cambio tra 1.4965 e 1.5050 in attesa che il mercato si chiarisca le idee.

Dollaroyen in spolvero sul doppio massimo di 91.35 in questo momento potrebbe puntare a 91.70, supporto a 90.80. EurJpy in salita (chi indovina il perchè?) ha raggiunto quota 137.00, mentre l’EurChf rimane pericolosamente intorno al livello dell’ultimo intervento della SNB a 1.5070/80, occhio!

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