Fondi immobiliari, arriva il decreto

È atteso a giorni il testo definitivo del decreto ministeriale sui fondi immobiliari. A giudicare dalla bozza del provvedimento sono molte le novità in arrivo e non tutte legate alla sola attuazione delle norme antielusive della manovra.
 
Prima di tutto ci sono le norme di applicazione dei nuovi requisiti della “fattispecie fondo” previsti dalla manovra. Mentre la tematica delle prerogative dei cosiddetti comitati consultivi sembra risolta a favore di una soluzione di compromesso, accettabile tanto per i gestori che per i partecipanti, più critica si presenta la situazione relativa ai fondi cosiddetti “captive”.

In secondo luogo, vengono introdotte alcune norme per facilitare la delimitazione fra “fondi armonizzati” e “fondi alternativi” nel momento in cui il legislatore comunitario introdurrà questa secondo categoria di fondi disciplinandone caratteristiche e modalità di commercializzazione con la Alternative investment fund manager directive. Queste norme prevedono l’accorpamento dei fondi riservati a investitori qualificati e dei fondi speculativi nella nuova categoria unica dei “fondi alternativi”. Questi saranno comunque destinati agli investitori istituzionali ovvero a chi è disposto a investire somme ingenti, dato che è previsto l’allineamento della categoria degli investitori qualificati con quella dei clienti professionali della Mifid.

Sempre per questa nuova classe di fondi è prevista una radicale deregulation che ne accentua la flessibilità: spariscono l’approvazione preventiva della Banca d’Italia e il dovere di rispettare i limiti agli investimenti previsti per i fondi ordinari (salva la facoltà per la Banca d’Italia di disciplinare i limiti di leva finanziaria).

Da ultimo, nel Dm potrebbero essere inserite alcune norme volte ad attualizzare e ottimizzare lo strumento fondo rispetto alla normativa (pre)esistente. Si va dall’estensione della durata massima dei fondi chiusi portata a 50 anni, all’allargamento ai leasing immobiliari e alle concessioni su beni immobili degli eligible assets dei fondi immobiliari, all’estensione del periodo di raccolta iniziale dei fondi chiusi portato a 24 mesi. Per questo terzo filone non è peraltro esclusa la via di un Dm ad hoc in tempi più rapidi.

È probabile che il ministero decida di offrire in consultazione pubblica il testo definitivo del provvedimento per poi promulgarlo in seguito ai dovuti passaggi in Banca d’Italia, Consob e Consiglio di Stato.

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