Intesa Sanpaolo punta sulla stabilità, patto con Cucchiani fino al 2015

Intesa Sanpaolo investe sulla stabilità e sigla un patto al 2015 con il nuovo consigliere delegato, Enrico Cucchiani. L’accordo, illustrato nella relazione sulle remunerazioni 2011 della banca, prevede incentivi e penali economiche in caso di “divorzio anticipato”, con l’obiettivo di stabilizzare i vertici operativi dell’istituto, che saranno “verosimilmente chiamati ad assumere decisioni il cui arco temporale è esteso oltre la durata del mandato del consiglio di gestione in carica”. Cucchiani percepirà 300 mila euro in più rispetto alla retribuzione annua lorda del suo predecessore, Corrado Passera (attuale ministro dello Sviluppo economico), che ha percepito nel 2011 compensi per 3,55 milioni dalla sua ex banca. La penale, in caso di violazione del patto, sarà pari per la banca a due annualità del compenso per il ruolo di consigliere delegato e direttore generale, e a una annualità per l’interessato.

Cucchiani
era stato cooptato in consiglio di gestione a fine dicembre e il mandato dei vertici scade il prossimo anno. Con questo patto, tuttavia, l’istituto e il Ceo resteranno legati fino al 20 febbraio 2015. Quanto agli altri compensi incassati dai vertici di Intesa Sanpaolo l’anno scorso, il presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli, ha ricevuto 1,378 milioni (rinunciando a 100 mila euro per la presidenza dei comitati nomine e strategie); mentre al presidente del consiglio di gestione Andrea Beltratti, sono andati 1,35 milioni..

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