Limbo iscrizioni per i fee only, interpretare la legge per superarlo

Pubblichiamo di seguito una lettera ufficiale del consiglio direttivo di Nafop rivolta a tutti gli associati e per conoscenza al Legislatore e alle Autorità di Vigilanza. Al centro della comunicazione la spinosa questione della mancata evasione di alcune richieste di iscrizione, con le conseguenze in termini di operatività che ne derivano.

L’OCF ha reso noti i primi nominativi di Consulenti Autonomi e di Società di Consulenza Finanziaria iscritti all’Albo e ciò è un grande risultato che la nostra categoria attendeva da oltre 10 anni. Malgrado gli sforzi, la disponibilità e l’impegno reale del personale dell’OCF preposto alla valutazione delle domande, risulta che ad oggi la maggior parte di queste siano inevase e pertanto colleghi che hanno richiesto l’iscrizione nei tempi previsti si trovino in una situazione di incertezza che certamente non dipende né dalla loro volontà, né da alcuna loro carenza obiettiva.

L’incertezza deriva dal fatto che viene accreditata come certa un’interpretazione tutt’altro che ragionevole: ossia che tali soggetti, in attesa dell’evasione della loro richiesta, debbano “sospendere” l’attività. Da oltre dieci anni questi colleghi sono autorizzati dalla Legge a proseguire l’attività senza alcuna interruzione e appare paradossale attribuire adesso al Legislatore l’intenzione di costringerli ad una “sospensione” proprio oggi, ad Albo creato e a domanda inoltrata nei tempi dovuti. Risulta evidente che l’articolo 10, comma 5, del decreto 129 del 3 agosto 2017, ha lo scopo di rendere possibile la continuità dell’attività per tutti coloro che, avendone i requisiti, avessero presentato domanda anticipatamente all’entrata in vigore dell’Albo stesso.

D’altra parte, la tempistica data agli aspiranti iscritti è stata estremamente ridotta: le istruzioni per la domanda sono state rese disponibili solo ai primi di luglio, alla vigilia delle ferie estive; la documentazione richiesta e da valutare è notevole; la data formale di avvio dell’operatività dell’Albo è risultata di fatto fissata addirittura prima dello scadere dei 180 giorni stabiliti dal vigente Regolamento per l’evasione delle domande presentate.
Comprendiamo la situazione e l’impegno dell’Organismo, ma questo non può significare una penalizzazione inimmaginabile sia per i colleghi in attesa dell’iscrizione, ancor più per i loro clienti, che si troverebbero improvvisamente senza supporto, per di più in momenti di forte incertezza e turbolenza sui mercati!

Il consulente non dovrebbe più rispettare i propri impegni contrattuali? Avendo sottoscritto un contratto di consulenza, egli ha assunto precise responsabilità nei confronti del cliente, tra le quali in particolare emerge il monitoraggio della persistente adeguatezza degli strumenti finanziari. Chi risponderebbe per eventuali richieste di danni? E chi risponderebbe di possibili danni all’attività imprenditoriale del consulente, legittimamente stabilita da oltre dieci anni?

Tutto ciò non sarebbe certamente in linea con il principio di difesa del risparmio, sancito dalla nostra Costituzione. Una “sospensione dell’attività” sino a conclusione dell’esame delle domande è inaccettabile e inattuabile. NAFOP ritiene che una corretta interpretazione della norma consenta il normale esercizio dell’attività – in forma individuale o societaria – a tutti coloro che:
• Esercitassero l’attività alla data del 31/10/2007
• L’abbiano esercitata per almeno due anni negli ultimi tre
• Rispondano ai requisiti di onorabilità e di indipendenza
• Dispongano di una polizza RC professionale con i contenuti previsti da Legge e Regolamenti
• Abbiano inoltrato regolare domanda all’OCF entro il termine previsto del 30/11/2018

In tali circostanze infatti non si vede in quali maggiori rischi possano incorrere i risparmiatori nel continuare, come facevano prima del 30/11/2018, ad affidarsi ai consulenti che li seguono da anni e che da anni sono stati autorizzati dalla Legge a farlo. Questo, ovviamente, per il periodo necessario all’evasione delle pratiche da parte dell’OCF. NAFOP non cesserà di operare in qualunque sede opportuna e comunque sarà al fianco di tutti quei colleghi che fossero ingiustamente penalizzati da interpretazioni della Legge restrittive e fuorvianti. NAFOP, accanto al ringraziamento per la mole di lavoro svolta dall’OCF in questi mesi, invita l’Organismo di vigilanza, il MEF e la Consob a mettere in atto ogni iniziativa utile a risolvere una situazione dannosa per i risparmiatori e per i consulenti. In fiduciosa attesa, porgiamo i nostri migliori saluti.

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