
Tra i risultati ottenuti nel 2018, c’è la notevole crescita di Fineco Asset Management, la società di gestione del gruppo che ha già masse per 10 miliardi di euro, su un totale di 33 miliardi detenuti dalla società nel risparmio gestito. Avere una società di gestione interna, tuttavia, per Foti non significa aver rinunciato all’architettura aperta, cioè alla selezione dei migliori fondi e prodotti finanziari sul mercato nella costruzione dei portafogli. “Siamo stati gli antesignani di questo modello di servizio”, dice Foti, “e non lo abbiamo certo rinnegato. Non bisogna tuttavia confondere l’architettura aperta, con l’anarchia”.
Il modello scelto oggi da Fineco è piuttosto dell’architettura aperta guidata. La scelta dei migliori gestori presenti sul mercato, secondo Foti, avviene cioè con una nuova modalità: l’offerta di soluzioni di investimento create dalla società di asset management interna ma basate su mandati di gestione a sgr terze. Si crea così uno strumento in più a disposizione dei financial advisor, che non si trova dunque a scegliere da solo tra centinaia e centinaia di prodotti diversi e tra decine e decine di case d’investimento. Commentando i risultati del 2018, Foti ha espresso soddisfazione anche per i primi risultati raggiunti dalle attività in Gran Bretagna, dove ha acquisito 3mila clienti, tra cui molti italiani ma anche e soprattutto stranieri. Oltre il 40% è rappresentato da nativi britannici. “Come preannunciato fin dall’inizio dei nostri progetti, nel Regno Unito avremo una struttura molto snella”, ha detto Foti, “sarà una Fineco come quella italiana, senza però la rete dei consulenti finanziari”.