Consulenza finanziaria, Poste Italiane all’attacco

Ricavi per il 2018 pari a 5,22 miliardi (+4,2% rispetto al 2017) e utile operativo di 859 milioni (+ 33,1% rispetto al 2017). Sono i risultati raggiunti da Poste Italiane nel settore dei servizi finanziari, secondo il bilancio annuale della società presentato ieri. Il merito , stando a quanto riporta un comunicato del gruppo,  è dell’ampliamento “dell’offerta di prodotti e dell’impegno commerciale che hanno trainato la crescita delle Attività Finanziarie Totali e i volumi record di prodotti”.

Poste Italiane continua dunque a puntare con decisione sui servizi di consulenza finanziaria. “L’intera rete degli uffici postali è ora conforme a Mifid 2”, ha fatto sapere Poste, “grazie alla presenza di gestori di relazione fissi o mobili, che possono contare sul sostegno di un nuovo robo adviser, da un servizio di assistenza ai clienti guidato dai dati e da una rafforzata prima linea commerciale, grazie agli investimenti pervisti da Deliver 2022 (il piano industriale del gruppo, n.d.r.)”.

Per la vendita di prodotti d’investimento e di finanziamenti, la società guidata da Matteo Del Fante (nella foto) si affida dunque alla figura dei Gestori di Relazione e ha dottato una strategia aggressiva, basata molto sull’uso delle tecnologie digitali. Il che, secondo uno studio realizzato tempo fa da Mediobanca, può trasformare Poste Italiane in una grande minaccia per le reti di consulenti finanziari (si veda qui la notizia).

Il bilancio complessivo di tutto il gruppo si è chiuso invece con ricavi pari a 10,86 miliardi di euro in aumento del 2,2% rispetto al 2017 e con un utile netto di quasi 1,4 miliardi (+709 milioni rispetto al 2017).

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