Saxo bank e B.Generali, matrimonio d’eccellenze

Conclude il suo percorso il processo di acquisizione di BinckBank da parte di SaxoBank. L’operazione da 424 milioni di euro, annunciata al mercato lo scorso dicembre (vedi notizia), prevedeva un’offerta agli azionisti di 6,35 euro ad azione, che è stata sottoscritta dal 94,36% del capitale e porta il totale in mano alla fintech danese al 95,14%. In sostanza, pieno successo per l’operazione straordinaria più importante nel segmento del trading in Europa che proietta la società di Copenaghen ai primi posti nei servizi multi-assets e di investimento anche in Olanda e altri mercati continentali dove BinckBank aveva costruito una base di oltre 600 mila clienti.

L’operazione coinvolge anche l’Italia, visto che la presenza di entrambe le società è ormai ben conosciuta, come spiega il Country Manager della venture tra Banca Generali e Saxo Bank nel nostro Paese (BG Saxo Sim n.d.r.), Gian Paolo Bazzani: “Siamo orgogliosi che Binck entri nel Gruppo Saxo Bank, pensiamo da sempre che sia una operazione “win-win” per tutte le parti coinvolte: le due aziende, le persone che ci lavorano e i clienti”. Un processo che non sarà solo un’occasione di crescita nel trading, ma che è destinato anche a potenziare delle sinergie in essere, come quella derivante appunto dalla partneship con Banca Generali (vedi notizia).

Cosa cambia adesso secondo lei per il vostro gruppo con questa acquisizione?
Si tratta di un’operazione che apre a prospettive molto interessanti. Unendo le forze di due Fintech come Saxo e Binck, otteniamo economie di scala che ci consentono di investire pesantemente nella esperienza digitale per i nostri clienti e di espandere ancora di più la nostra offerta di prodotti, offrendo piattaforme e servizi più accessibili e intuitivi. Le due banche sono altamente complementari e siamo fiduciosi di poter diventare il principale fornitore globale di soluzioni di digital investing e di trading.

Si tratta di una delle operazioni più importanti nel settore da tempo, crede che siamo alla vigilia di una nuova fase di consolidamento?
Il settore del digital investing e del trading, al pari di tutto l’online banking, richiede investimenti molto importanti nella tecnologia necessaria sia per lo sviluppo delle piattaforme da mettere a disposizione dei clienti sia per il rispetto dei requisiti normativi; questo secondo aspetto è ormai tanto importante da meritare un nuovo termine: Regtech, una derivazione del più noto Fintech. Alti investimenti portano allora alla ricerca di economie di scala, in un settore dove i margini si stanno riducendo. La fase di consolidamento si è avviata e lo vediamo dai tentativi di alcuni player di aumentare la base clienti promettendo servizi gratuiti che però ad un certo punto comportano costi e investimenti rilevanti se si vuole qualità ed efficienza. Saxo ha visto in anticipo questa tendenza e ha colto questa evoluzione sia con integrazioni come quella con Binck, sia attraverso parnership come quella con Banca Generali che è un matrimonio tra due eccellenza che rappresentano la sintesi perfetta dell’open banking, dove il valore delle soluzioni per la clientela si colloca al primo posto.

Quali sono le sinergie più importanti?
BinckBank e Saxo Bank sono riconosciuti per la loro eccellenza nel servizio e nella tecnologia, con un’esperienza combinata di 46 anni nella fornitura di prodotti e servizi online a trader e investitori.
Saxo Bank porta in questa operazione la propria tecnologia proprietaria e l’esperienza di una banca che serve clienti in 150 paesi, in 26 lingue, offrendo la negoziazione su quasi 40 mila strumenti finanziari. Binck dal canto suo ha avuto un grande successo commerciale in Europa servendo oltre 600.000 clienti, un successo largamente basato sulla grande attenzione al servizio al cliente e alla formazione. Dall’unione delle due aziende non potrà che scaturire una realtà più forte, con un’offerta più ricca e un servizio ancora migliore per il cliente.

In Italia cosa succede ai clienti BinckBank?
In Italia Saxo Bank ha avviato una partnership strategica con Banca Generali che ha dato vita a BGSaxo, la Sim che offre l’accesso alle piattaforme di negoziazione e ai mercati globali a tutti i clienti e consulenti finanziari della banca. Il nostro obiettivo è di rafforzare ulteriormente questa partnership grazie all’operazione con Binck per offrire a tutti i clienti il meglio delle realtà coinvolte.

Mercati volatili, e difficile fai da te, che evoluzione ha avuto il trading,..e cosa cercano ora utenti?
Con i mercati azionari che quest’anno hanno letteralmente corso, il prezzo dell’oro che ha toccato il massimo in sei anni, a 1.439 dollari l’oncia, nel semestre appena trascorso le opportunità non sono mancate per i trader. Pensiamo poi al peso della Cina nella crescita mondiale e all’impatto della tecnologia come driver di cambiamento di lungo periodo destinato a dare forma al mondo del futuro: tutte occasioni di investimento da saper cogliere. Ecco allora che per navigare i mercati tutti gli investitori chiedono informazioni, ricerca, ampiezza della gamma di strumenti a disposizione, ma anche trasparenza e velocità di esecuzione. Sono gli stessi utenti a fare la selezione del mercato, orientandosi sui principali operatori del trading e investing, proprio alla ricerca delle condizioni migliori per gestire i propri soldi.

Il fintech sta rivoluzionando i servizi bancari con nuove realtà sempre più attive nella disintermediazione rispetto agli intermediari tradizionali. cosa ne pensa?
Per essere veramente competitivi in questo mondo in rapida evoluzione, le banche devono mettere al primo posto i propri clienti e ripensare alle proprie strategie IT per affrontare le nuove pressioni competitive dei giganti della tecnologia. La caduta delle banche è stata predetta più volte nel corso della storia. Negli anni ’90 si diceva che “il banking è necessario, le banche no” e per le banche queste cupe previsioni hanno guadagnato vigore negli ultimi anni. Le Fintech che offrono un’esperienza digitale cliente – centrica, fanno sembrare le banche polverose e decadenti. Allo stesso tempo, giganti della tecnologia come Apple, Tencent e Alibaba si stanno spostando rapidamente in aree solitamente associate a istituzioni finanziarie più tradizionali, facendo leva su condivisione e fiducia.

Cosa accadrà?
A mio parere le banche non scompariranno, ma cambieranno profondamente per sopravvivere. Il futuro appartiene alle banche che riconosceranno che la crescente domanda digitale da parte dei clienti non viene soddisfatta semplicemente aumentando gli investimenti in tecnologia. Quei player che oseranno fare il salto dallo sviluppo della tecnologia in-house, per diventare veramente banche aperte che operano come piattaforme, hanno un futuro brillante. In effetti, con l’avvento di soluzioni basate su cloud, quel futuro non è poi così lontano. I vincitori di questa nuova sfida saranno quelli che si concentreranno sulla realizzazione di un’esperienza su misura del singolo cliente, offrendo soluzioni scalabili e modulabili da parte del cliente stesso. La sottoscrizione di servizi, la discrezionalità offerta al cliente, un’offerta percepita ”su misura” ma frutto di industrializzazione da parte della azienda, la fiducia conquistata, questi saranno i fattori critici di successo.

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