Reti e banche “graziate” dal rating, ma l’outlook fa paura

Lo scorso 29 aprile Standard & Poor’s si è espressa sulle prospettive del settore bancario italiano. La società ha tagliato le prospettive Unicredit e parallelamente confermato il rating di tutti gli istituti. Ora “le prospettive sulla maggior parte delle banche italiane sono negative a causa dell’accentuarsi dei rischi al ribasso dovuti al Covid-19″ fa sapere l’agenzia in una nota, ripresa da Teleborsa. Dopo il recente outlook negativo sull’Italia, S&P annuncia, dunque, che anche l’outlook sul rating di Unicredit passa da stabile a negativo e la banca mantiene il rating BBB a lungo termine.

Confermato dall’agenzia rating e outlook di Intesa, Mediobanca, Fineco, Fca Bank (BBB con outlook negativo), Credem (BBB- con outlook stabile), Mediocredito Centrale (BBB- e outlook negativo) e DepoBank (BB- e outlook stabile).

Nonostante le misure decise dai governi, secondo l’agenzia, le economie europee e quella italiana devono fronteggiare “sfide senza precedenti” con la pandemia di Coronavirus. E anche nel caso di ripresa nel terzo trimestre dell’anno S&P stima che “i profitti bancari, la qualità degli attivi e, in qualche caso, la capitalizzazione, si indeboliscano significativamente attraverso la fine del 2020 e nel 2021”

Per le banche previsti, quindi, indebolimenti di rilievo su utili, qualità degli asset e in alcuni casi livelli di patrimonializzazione. La predominanza di outlook negativi – conclude l’agenzia – “riflette questi fattori e la nostra opinione che i rischi al ribasso restano significativi”.

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