Mps, situazione complicata: spunta una put da 1 miliardo ad Axa

La situazione di Mps si complica ancora. Oltre agli oneri e ai debiti di cui si dovrà far carico l’eventuale compratore o lo stato venditore di Mps, spunta anche il pagamento di un indennizzo alla compagnia assicurativa Axa.

Ai tempi del salvataggio di Stato, Mps aveva negoziato il contratto di bancassicurazione con il colosso francese. Proprio quel contratto prevede che in caso di cambio del controllo azionario della banca, scatti un’opzione put a favore della compagnia assicurativa. Gli analisti stimano tale bonus con un controvalore superiore al miliardo di euro.

Per cercare di risolvere il caso e quindi facilitare l’eventuale acquisto di Mps (visto che il Tesoro, al momento possessore della banca senese al 57% è obbligato dall’Ue ad abbandonare l’istituto entro fine anno) da mesi il Mef ha avviato contatti con Unicredit, che al momento appare come l’acquirente più probabile. I contatti con il nuovo ceo, Andrea Orcel, sono partiti da tempo. Indiscrezioni però vorrebbero il numero uno di piazza Gae Aulenti non così interessato al dossier.

Intanto, è apparsa la seconda ipotesi, ovvero “lo spezzatino”. Ma i tecnici la reputano una soluzione difficilmente percorribile senza una banca protagonista che porti avanti l’operazione e venda di conseguenza rami dell’azienda. Un’ipotesi nell’ipotesi è la scissione societaria che lascerebbe una bad bank allo stato e una good bank all’acquirente. Qui, però, come riporta Il Sole 24 Ore, il problema si chiama Tempo. Entro la fine dell’anno l’operazione non potrebbe essere portata a termine.

Se sia il piano A che il piano B non dovessero compiersi, è possibile che lo Stato sia costretto a metterne in atto un terzo, portando avanti una capitalizzazione di 2 miliardi con Fondi Pubblici, tentando non senza fatica a rinegoziare sulla deadline con l’Ue.

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