Consulenti, basta investire sul mattone: ai clienti serve un cambio di prospettiva

“Se chiedessimo a un italiano medio qual è la prima cosa che gli viene in mente per proteggersi dall’instabilità e dall’incertezza del mercato questo risponderebbe: investire in immobili. La casa è sempre stata considerata un bene rifugio, e a idealizzare tutto questo è stata la forte rivalutazione che gli immobili hanno avuto negli anni ’50”. Parola di Paolo Martini, ceo di Azimut Holding, che tramite un post condiviso sul proprio profilo LinkedIn, snocciola una bella disamina circa il tema degli investimenti, oltre a dare qualche prezioso consiglio.

“Anche oggi, a distanza di così tanto tempo, le abitazioni continuano a essere la principale forma di investimento delle famiglie italiane con quasi la metà della loro ricchezza, 5.184 miliardi di euro, investita. In un contesto come quello attuale, molti pensano che l’investimento in una casa possa essere una soluzione per proteggersi dall’inflazione” scrive il manager. “Peccato però che oggi ci si dimentica di una serie di costi diretti (notaio, ristrutturazione, manutenzione) legati all’acquisto e indiretti come il calo demografico, una nuova generazione “cittadina del mondo” e meno legata al possesso oltre ai costi per l’adeguamento green delle abitazioni”.

“Investire in abitazioni, quindi, non può più essere una priorità” conclude Martini. “Un buon consiglio per chi valuta un investimento di questo tipo è quello di mettere da parte l’emotività del possesso del mattone e affidarsi alla guida esperta di un consulente finanziario e alle diverse opportunità di diversificare il portafoglio, ad esempio sull’economia reale. Un cambio di prospettiva per guardare al futuro da un nuovo punto di vista”.

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