Wealth management, private market, consulenti finanziari e pmi: di questo e molto altro ha parlato Paolo Martini, ceo di Azimut Holding, nel corso di una intervista rilasciata a Repubblica.
“Come gruppo Azimut, mettere in relazione i risparmi e le imprese è stato uno degli obiettivi che abbiamo deciso di perseguire ormai 10 anni fa, quando abbiamo mosso i primi passi nei private markets cercando di creare valore per gli investitori e supportare la crescita delle imprese non quotate” ha detto Martini. “Nel 2019 ha preso vita un percorso di democratizzazione dei mercati privati che abbiamo promosso per primi in Italia e che ci ha fatto ottenere risultati importanti, a sottolineare come l’economia reale sia una nuova frontiera non solo degli investimenti ma anche della consulenza finanziaria”.
Tra le novità pure del settore e le varie innovazioni tecnologiche, la figura del consulente finanziario non è rimasta immutata ma anzi, si è dovuta sempre più adattare ai cambiamenti: “Negli anni ha preso forma un modello di servizio alternativo che in Azimut chiamiamo Corporate Fintech Consultant. Si tratta dell’evoluzione della figura del consulente finanziario, che poggia su tre pilastri: economia reale, per offrire agli investitori rendimenti più interessanti e aiutare le imprese a reperire capitali; servizi corporate, per rispondere alle esigenze di finanza ordinaria e straordinaria; piattaforme fintech, che offrono servizi disruptive con tutti i vantaggi della tecnologia in termini di velocità, prossimità e innovazione” ha risposto il manager.
Un focus è stato messo anche sulle imprese, a cui i servizi corporate del gruppo i rivolgono. “Vorremmo replicare con le imprese quanto già fatto con i clienti privati. L’economia italiana è fondata sulle piccole e medie imprese: in particolare 1,8 milioni di queste con fatturati tra 250 mila e 250 milioni sono vicine anche territorialmente al mondo dei consulenti finanziari. È quindi verso il tessuto produttivo che ci rivolgiamo con un nuovo modello di servizio che fa leva sulla forte presenza territoriale della nostra rete di 1.850 consulenti finanziari e su un ecosistema composto da 10 società dedicato a supportare le imprese con prodotti e servizi funzionali ai diversi momenti della loro crescita” ha spiegato Martini. “Da qualche mese ha preso vita anche PickaBù, una innovativa piattaforma di marketing dedicata alle migliori aziende italiane emergenti e che permette ai consulenti di far toccare con mano ai clienti gli investimenti in economia reale, promuovendo un circolo virtuoso di supporto reciproco tra investitori, clienti e aziende. Collochiamo il consulente su tre dimensioni, che sono persona, famiglia e azienda. Unendo il risparmio all’economia reale, con attenzione anche alle componenti Esg, si restituisce al cliente una value proposition unica”.