Vanguard è pronta per lo sbarco in Borsa Italiana. Lo ha fatto sapere il capo del business development della società per l’Italia, Simone Rosti, in un’intervista a MF. “Sappiamo che gli investitori italiani hanno una preferenza per Piazza Affari e riteniamo di poter sbarcare in Borsa con i nostri fondi nel 2019. Questo faciliterà molto l’accesso dei nostri prodotti alla clientela”. Rosti ha specificato che per Vanguard “la crescita è un risultato e non un obiettivo. Noi arriviamo all’investitore finale attraverso economie di scala, abbassando anno dopo anno le commissioni, cosa che i concorrenti non si possono permettere”. E’ questo è il cosiddetto “effetto Vanguard”: tagliare progressivamente i costi “in modo da democratizzare il mercato, costringendo i concorrenti ad abbassare a loro volta le commissioni”.
La struttura di Vanguard, ha spiegato lo stesso Rosti a Plus 24 de Il Sole 24 Ore, è “unica nel mondo dell’asset management. Vanguard non è quotata in Borsa e non è di proprietà di investitori privati, ma è detenuta dai propri fondi ed Etf domiciliati negli Usa e quindi dagli stessi investitori. Noi lavoriamo a loro unico vantaggio. Con la crescita su scala siamo in grado di restituire valore agli investitori sotto forma di commissioni più basse. Oggi gestiamo un patrimonio circa 10 volte più alto di quello di inizio millennio e lo facciamo con appena un terzo in più dei dipendenti, che sono circa 17mila. Allora, i costi medi dei nostri fondi erano circa lo 0,25%, oggi poco meno della metà. Lavorare in modo efficiente ci consente di abbattere i costi dei fondi, che per noi equivale a remunerare gli azionisti. E se continuiamo a crescere e a utilizzare la tecnologia, i costi dei nostri fondi continueranno a diminuire”.