Parmalat, i fondi vogliono un nuovo presidente

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, i principali fondi azionisti del gruppo Parmalat spingono fortemente per l’insediamento di un nuovo presidente operativo al posto del professore Raffaele Picella (che ha svolto un ruolo di garanzia nella prima fase di rinascita). Il nome più accreditato per questa poltrona sarebbe quello di Marcello Manca, attuale numero uno di Unilever. Questi rumors sono stati accolti positivamente dal mercato, con il titolo che ha visto un rialzo dell’1,81%. Tuttavia Collecchio ci tiene a precisare che l’informazione è “destituita di qualsiasi fondamento”.

I fondi che possiedono quote in Parmalat sembra che siano, quindi, in procinto di dettare legge.
Recentemente l’azionariato ha visto l’ingresso di fondi attivisti come Mackenzie Cundill, da settembre primo socio con un 7,5% del capitale, e Fin Tree che possiede in portafoglio da ottobre un buon 2,87%. Sullo sfondo rimangono presenti Goldman Sachs con il 2% e Intesa Sanpaolo con il 2,4% e altri fondi che possiedono una quota sotto al 2%, ma che comunque rimarrebbero in contatto tra di loro al fine di intraprendere valutazioni comuni sul gruppo.

Cosa si aspettano queste società dall’investimento in Parmalat? Il piano sembra chiaro: una governance diversa, con l’ottica di costruire un management all’altezza di altri grandi colossi dell’alimentare. Una spinta aggiuntiva deriva dal miliardo di Euro di cassa derivante dalle cause legali con le banche. Tuttavia i risultati a livello di performance societaria per ora sembrano abbastanza contrastanti; ad una crescita attesa nel 2008 pari al 2,4%, si accosta la revisione delle stime per il 2009 ed il 2010 attuata da alcune società  (Dresdner Kleinwort e Nomura su tutte). Un vero rilancio di Parmalat potrebbe essere alle porte: realtà palpabile o sognante utopia?

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