Investimenti, uno sguardo al 2023

Di seguito un estratto dall’ultimo Strategist’s Corner del 2022 di Robert Almeida, Portfolio Manager e Global Investment Strategist di MFS IM, intitolato “Uno sguardo al 2023 – La fine e l’inizio di un ciclo di utili“.

Sebbene l’inflazione dovrebbe decelerare ma rimanere elevata rispetto ai livelli pre-covid, il rallentamento dovrebbe imprimere slancio ad alcune obbligazioni selezionate, in particolare ai titoli sovrani di alta qualità, ai titoli delle pubbliche amministrazioni e alle emissioni investment-grade. E, rispetto alle azioni, le obbligazioni non raggiungevano livelli così convenienti da più di un decennio. Il grafico in basso illustra il rapporto tra il rendimento offerto dal Treasury USA a 10 anni e l’earnings yield prospettico a 12 mesi dell’S&P 500.

La decelerazione dell’inflazione è positiva per l’universo obbligazionario, tuttavia potrebbe mettere fine al ciclo degli utili e portare a una necessaria correzione dei margini di profitto. Ma non per tutti.

Le aziende con prodotti o servizi non competitivi alle prese con costi del capitale elevati e spese per investimenti obbligatorie saranno quelle più a rischio. Un’inflazione più bassa ma ancora relativamente elevata rispetto al periodo post-crisi finanziaria globale potrebbe rendere impraticabili i salvataggi finanziari e il ritorno a regimi di tassi d’interesse artificialmente bassi. Questi asset diventeranno “attivi bloccati”.

Per contro, benché gli investitori possano scoprire che anche le aziende ben gestite subiranno una seppur lieve correzione dei margini, l’opportunità di accrescere la quota di mercato e di controllare maggiori fonti reddituali porterà a performance operative ancora più positive nel lungo periodo. L’imminente rallentamento dell’inflazione e la recessione dei margini creeranno un nuovo ciclo reddituale positivo per le imprese con proposte di valore dimostrabili e la capacità di generare utili superiori al costo naturale del capitale. È uno sviluppo decisamente entusiasmante.

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