Caso Eurovita, l’Ivass: ripensiamo le regole sulle polizze

Presentata oggi a Roma la Relazione annuale dell’authority che vigila sulle assicurazioni. L’istituto si è espresso sulla vicenda della compagnia finita in dissesto. “E’ un caso a parte che riguarda  una compagnia di medie dimensioni caratterizzato da specifiche debolezze (inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti)”.

 

E’ stata illustrata  a Roma  la relazione annuale dell’Ivass dal presidente Luigi Federico Signorini. L’authority che vigila sulle assicurazioni si è espressa sulla vicenda di Eurovita, compagnia assicurativa in fase di difficoltà, che ha congelato il riscatto delle polizze e verrà salvata da una cordata di altre imprese assicurative. Dopo aver definito la vicenda un “caso a parte”, l’Ivass auspica una revisione delle regole europee sulla polizze vita, in particolare della direttiva SolvencyII.

 

Ecco, cosa ha scritto l’authority in merito al caso Eurovita.

 

Se tutti gli assicurati detengono la polizza fino a scadenza, non vi sono per le compagnie e per i loro clienti rischi che non trovino presidio nella regolamentazione prudenziale delle assicurazioni. Questo vale anche nel caso patologico Eurovita.

Se però le polizze consentono riscatti anticipati a valori predeterminati, si pone il problema di garantire congruità tra la liquidità dell’attivo e del passivo, e di coprire il rischio economico-finanziario connesso con il rendimento promesso agli assicurati lungo tutta la vita del contratto.

Solvency II meriterebbe un ripensamento sul punto con presidi applicabili fin dal momento della stipula di contratti liberamente riscattabili in anticipo, senza penalità e con rendimento garantito”.

 

Ecco invece la posizione dell’authority nel ricostruire la vicenda di Eurovita

 

EUROVITA è stato un caso a parte. Una compagnia di medie dimensioni caratterizzata da specifiche debolezze (inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti) emerse in seguito all’azione di vigilanza cartolare e ispettiva, debolezze che nelle mutate condizioni di mercato ne hanno determinato la crisi. Nel luglio del 2022, dopo un accesso ispettivo che ha fatto rilevare la sovrastima dei fondi propri e la determinazione non corretta del requisito di solvibilità, IVASS ha richiesto un radicale cambio della governance e l’immissione di mezzi propri, a cui l’azionista non ha dato tempestivo seguito; né si è concretizzata la ricerca di un compratore. In assenza di concrete iniziative di risanamento, e in considerazione delle gravi violazioni delle disposizioni che regolano l’attività delle imprese di assicurazione e dell’urgenza di prevenire un ulteriore deterioramento della situazione aziendale, il 31 gennaio 2023 IVASS ha nominato un commissario per la gestione provvisoria e il 6 febbraio ha adottato la sospensione dei riscatto per salvaguardare la stabilità dell’impresa e tutelare le ragioni di tutti gli assicurati. Su proposta di IVASS, il 29 marzo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha disposto l’amministrazione straordinaria della compagnia; IVASS ha contestualmente prorogato al 30 giugno la sospensione dei riscatti, per consentire l’ordinata gestione della fase commissariale e accompagnare la ricerca di una soluzione di mercato.

Si sta delineando una via d’uscita che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni. Ivass ha lavorato in stretto raccordo con le autorità di Governo per la definizione di una soluzione sostenibile, robusta, equilibrata. Le negoziazioni sono in corso; auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono.

 

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