DPAM sul primo gradino del podio nella top 10 degli asset manager più responsabili

DPAM si è classificato al primo posto nella top 10 degli asset manager più responsabili a livello mondiale, secondo il Responsible Investment Brand Index (RIBI) 2024 di Hirschel e Kramer (H&K). La società occupa anche la prima posizione nelle classifiche Top 10 Europa ex UK e Top 10 Benelux.

Nella sua sesta edizione, il Responsible Investment Brand Index mette in evidenza la capacità di 600 asset manager di tutto il mondo nel tradurre i loro sforzi verso l’investimento responsabile e farne il loro core brand. L’indice è uno strumento e una fonte di informazione indispensabile per il settore dell’asset management.

Le due dimensioni di valutazione del RIBI sono:

Commitment (fatti concreti): misurato attraverso cinque criteri medi ponderati, come il livello e la qualità dell’impegno e della gestione, cosi come la strategia e l’organizzazione degli investimenti responsabili. La fonte di valutazione si basa sui rapporti di trasparenza dei Principi per l’Investimento Responsabile. Circa 300 parametri vengono considerati per comporre i cinque criteri di primo livello del rating Commitment.

Brand: (“soft skills”): Misurato attraverso otto criteri, come la pubblicazione di un documento che testimonia lo scopo dell’azienda in qualità di investitore responsabile e l’espressione di un sistema di valori che si collegano a più ampie della società nel suo complesso. Questa valutazione si basa su ricerche e competenze specifiche.

Le modalità di valutazione si basano, anche quest’anno, sulla stessa filosofia delle precedenti cinque edizioni del RIBI, anche se la metodologia di branding si è leggermente evoluta. Ad ogni edizione del RIBI, gli asset manager sono valutati sulla propria capacità di articolare uno scopo preciso, in qualità di investitore responsabile, e/o un sistema di valori. Oggi, per fornire uno strumento di benchmarking e di confronto in linea con le tendenze del settore, si pone maggiormente l’accento sulla qualità dell’espressione degli scopi e dei valori.

L’indice permette di classificare le aziende in quattro categorie: Avanguardisti, che si collocano al di sopra della media per quanto riguarda la valutazione del Commitment e del Brand; Tradizionaliste, ovvero quelle realtà che sono sopra la media per quanto riguarda il Commitment e sotto la media per quanto riguarda il Brand; Aspiranti, che risultano sopra la media per quanto riguarda il Brand e sotto la media per quanto riguarda il Commitment, e Ritardatari, sotto la media in entrambe le valutazioni.

DPAM, in qualità di Avanguardista, è una delle due società che sono entrate costantemente nella top 10 mondiale in tutte e sei le edizioni del RIBI. Tutte le aziende della top 10 mondiale sono europee, a dimostrazione di un trend già identificato nelle precedenti edizioni. La categoria specifica “Avanguardisti” rimane estremamente competitiva, con solo il 20% delle aziende prese in esame che, quest’anno, sono riuscite ad ottenere questo livello. L’industria nel suo complesso sta facendo progressi. Infatti, si conta il 3% in meno di Ritardatari rispetto all’anno scorso e l’8% in meno rispetto a tre anni fa, quando il RIBI è diventato globale. Ciò significa che più di 50 asset manager hanno preso provvedimenti per uscire dalla categoria dei ritardatari ed entrare in una delle altre tre categorie più avanzate.

Peter De Coensel, ad di DPAM, commenta: “Gli Asset Manager hanno la possibilità unica di indirizzare i flussi di capitale e di contribuire a un mondo migliore. Il nostro settore continua a fare progressi anche se deve affrontare molte sfide. Il nostro brand è un’espressione genuina e autentica del nostro impegno negli investimenti responsabili. Ringraziamo il RIBI per aver riconosciuto la costante dedizione dei nostri team. Il nostro scopo e la nostra ambizione sociale sono condivisi da tutti i colleghi. In qualità di membro dell’iniziativa Net Zero Asset Managers (NZAMi), siamo al fianco delle strategie e degli obiettivi governativi e aziendali di transizione e trasformazione energetica”.

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