Trump e la Fed rovinano la giornata alle borse dell’Asia

Asia in rosso, pesano Trump e Fed

Mattinata negativa per i listini azionari asiatici, anche se nelle fasi finali gli indici recuperano parte delle perdite, complici l’attesa per un possibile intervento militare americano in Siria, che rischia di produrre una reazione della Russia, e commenti più “aggressivi” da parte di esponenti della Federal Reserve, che fanno risalire oro e petrolio deprimendo i mercati azionari (con Wall Street che ha visto il Dow Jones chiudere in rosso dello 0,9%, l’S&P500 perdere lo 0,55% e il Nasdaq arretrare dello 0,36%) e obbligazionari.

Sotto pressione anche le valute asiatiche

A fine seduta Tokyo vede l’indice Nikkei225 limitare i danni a 21.660,28 yen (-0,12%), ma il più ampio Topix perde lo 0,4%, mentre Shanghai chiude in rosso dello 0,85% e Shenzen dello 0,58%. Negativo anche Hong Kong (-0,82%), dove anche la valuta (il dollaro di Hong Kong) si indebolisce portandosi ai limiti inferiori della fascia di oscillazione consentita sul dollaro Usa, Seul (-0,44%, anche in questo caso con un calo della valuta, il won coreano, dopo che la banca centrale ha alzato le previsioni sull’inflazione), Sidney (-0,23%) e Singapore (-0,27%).

Federal Reserve vede prezzi in ulteriore crescita

Le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve hanno mostrato che i banchieri centrali Usa prevedono un’ulteriore accelerazione dell’inflazione di fondo e questo potrebbe indurre la banca centrale americana ad incrementare i suoi rialzi (al momento il mercato ne sconta tre quest’anno e tre l’anno prossimo, oltre a ulteriori due nel 2020). Per ora i mercati obbligazionari reggono, con il rendimento sui T-bond, a 10 anni stabile sul 2,77% (e quello sui decennali giapponesi che scivola sullo 0,033%), a fronte di un dollaro in frazionale recupero rispetto ai minimi di ieri e di un petrolio Wti che invece sale ancora e si porta a 67,16 dollari al barile.

Europa prudente in avvio, bene Mps a Milano

In Europa l’apertura di giornata vede le borse muoversi attorno ai livelli di ieri: a Piazza Affari il Ftse Mib segna +0,1% dopo i primi scambi, Francoforte cede circa altrettanto, Londra e Parigi sono invariate, con l’indice paneuropeo Eurostoxx50 a sua volta sui livelli della chiusura precedente dopo un’apertura appena al di sotto di essi. Tra i titoli italiani che si mettono in luce c’è Mps (+1,7% a 2,713 euro per azione), dopo che il quotidiano MF ha segnalato come l’istituto toscano potrebbe quotare la senior tranche della sua cartolarizzazione di Npl da 24,6 miliardi prevista per il prossimo giugno. Bene anche Stmicroelectronics e Unipol, che rimbalzano a loro volta di poco più di un punto, mentre qualche presa di profitto si nota su FinecoBank, Telecom Italia e Moncler.

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