Obbligazioni: ecco perchè aggiungere duration ai portafogli governativi

In uno scenario di tassi “higher for longer, come dicono gli osservatori Usa, o in cui si assesteranno a questi livelli per una durata “sufficientemente lunga” come ha detto la presidente Lagarde lo scorso giovedì, i tassi dovrebbero continuare a muoversi nel range osservato in questi mesi, considerate le prospettive macroeconomiche dell’Eurozona. La curva potrebbe restare invertita ancora per un periodo e cominciare a irripidirsi quando la BCE inizierà a valutare che si sta avvicinando il momento in cui i tassi andranno ridotti.

Se crediamo che le correlazioni equity-bond tornino ad essere regolari, con i bond governativi che promettono di performare nuovamente bene in presenza di un eventuale risk-off dei mercati o di incremento della volatilità, allora aggiungere duration ai portafogli può essere un’utile strategia di diversificazione“. Ad affermarlo è Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali Investments Partners, che di seguito spiega nei particolari la view.

Le curve invertite hanno permesso sinora di massimizzare i rendimenti, senza avere troppo rischio tasso in portafoglio. In altre parole, non è ancora il momento di assumere un’esposizione decisa sui tassi ma si può iniziare a ridurre l’impostazione difensiva che ha contraddistinto le strategie di inizio 2023.

Guardando alle implicazioni delle prossime scelte di politica monetaria, al momento il mercato si aspetta in minima parte un rialzo dei tassi ufficiali tra ottobre e dicembre. Se nell’ultimo trimestre dell’anno si confermerà un’economia stagnante e un’inflazione in calo, il mercato di focalizzerà su quanto a lungo la BCE sarà in grado di tenere fermi i tassi.

Al momento sembra un discorso per la seconda metà dell’anno prossimo ma, considerando l’incertezza dello scenario macro e soprattutto la difficoltà a stimare gli effetti di lungo periodo del ciclo di rialzi dei tassi, non è da escludere che l’inversione del ciclo monetario possa avvenire prima del previsto.

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