Asset allocation: cosa mettere in portafoglio nel 2024 secondo Ubs Am

La sorprendente resilienza della crescita statunitense è stata l’unica costante di questo ciclo economico senza precedenti. L’anno scorso, in questo periodo, la nostra view prevedeva un basso rischio di recessione rispetto alle stime di consenso, data la forza sottovalutata dei fondamentali sottostanti, e confidiamo che questo trend prosegua nel 2024“. Ad affermarlo sono Evan Brown, Head of Multi-Asset Strategy, e Luke Kawa, Director of Investment Solutions, di UBS AM, che di seguito illustrano nei particolari le loro stime per l’anno venturo.

Un soft landing per l’economia mondiale e statunitense rappresenta il nostro scenario di base. Per noi, questo significa che la Fed inizierà a ridurre i tassi di interesse per una buona ragione (i progressi compiuti nell’abbassare l’inflazione), anziché per una cattiva ragione (un deterioramento della crescita tale da richiedere uno stimolo monetario).

Il settore privato non è iperesteso: né le famiglie, né le imprese stanno spendendo al di sopra delle loro possibilità. L’inflazione ha rallentato a sufficienza per consentire ai mercati di scontare un ciclo di allentamento da parte delle banche centrali, pertanto le condizioni finanziarie sono molto più favorevoli alla crescita di quanto non fossero solo sei settimane fa. I progressi sul fronte della disinflazione implicano che la crescita del reddito reale è ancora positiva, mentre il patrimonio netto delle famiglie rimane solido e ciò dovrebbe consentire una continua crescita della spesa al consumo.

Prevediamo una significativa sovraperformance dell’azionario rispetto all’obbligazionario se ci sarà un soft landing dell’economia statunitense. Secondo la nostra view, il pricing del mercato obbligazionario è già molto più coerente con questo risultato economico positivo rispetto ai livelli del mercato azionario. In uno scenario di soft landing, riteniamo che le azioni globali saliranno tranquillamente a nuovi massimi storici nel 2024, mentre non è chiaro se i rendimenti obbligazionari a lungo termine potranno ancora scendere di molto.

Riteniamo che l’economia statunitense continuerà a ricevere slancio dagli incentivi alla spesa per le imprese concessi in passato (Inflation Reduction Act, CHIPS Act e pacchetto infrastrutture), un impulso che potrebbe contribuire a risollevare gli investimenti.

Outlook e asset allocation

Naturalmente, il mantenimento di questo livello di condizioni finanziarie, o il loro ulteriore allentamento, è subordinato al fatto che l’inflazione continui a comportarsi bene o si avvicini agli obiettivi della banca centrale. Un rischio fondamentale per la nostra view è che le pressioni sui prezzi, relativamente vischiose, possano annullare in parte i miglioramenti nelle condizioni finanziarie e far diminuire la crescita del reddito reale.

Per essere chiari, è comunque probabile che la Fed riduca i tassi di interesse nel 2024, anche se le pressioni sui prezzi non dovessero rallentare ulteriormente rispetto al trend recente, ma a nostro avviso l’entità del taglio non arriverà ai livelli attualmente scontati dai mercati.

Nel 2023 abbiamo visto quanto velocemente possono cambiare le narrazioni economiche, pertanto ci aspettiamo che il percorso verso un soft landing sarà accidentato. In generale, riteniamo che nel 2024 ci saranno opportunità per affrontare le valutazioni estreme aggiustando il posizionamento ogni volta che i mercati sbanderanno troppo verso l’ipotesi di un’inflazione persistentemente vischiosa, di una recessione imminente o di un soft landing.

È importante notare che le principali regioni economiche al di fuori degli Stati Uniti, come la Cina e l’Unione europea, sono relativamente stagnanti, il che contribuisce a rafforzare il regime disinflazionistico generalizzato. La debolezza della domanda in queste economie, insieme al risanamento delle catene di approvvigionamento, ha contribuito alla deflazione dei prezzi dei beni a livello mondiale.

I dati delle indagini europee mostrano alcuni spiragli di luce, sia per il settore manifatturiero che per il sentiment degli investitori, anche se i segnali di una svolta decisiva sono pochi.

In Cina, i dati sono in via di stabilizzazione o miglioramento nella maggior parte delle aree economiche, a eccezione del settore immobiliare.

La sorpresa sui mercati per il 2024 sarà, a nostro parere, un rally azionario senza una flessione rilevante dei rendimenti obbligazionari, bensì solo una diminuzione della volatilità del mercato obbligazionario.

È importante notare che i fondi del mercato monetario hanno raggiunto la cifra record di 6.000 miliardi di dollari. Quando i tassi sulla liquidità inizieranno a diminuire e i timori di recessione si dissolveranno, è probabile che una buona parte di questi asset sarà reimpiegata alla ricerca di rendimenti più elevati.

Secondo la nostra view, il dollaro è destinato a registrare una buona performance rispetto alle altre valute del G10 grazie alla crescita relativa e ai differenziali di tasso. Il dollaro è anche una copertura ad ampio raggio che offre protezione contro il rischio che l’inflazione e la crescita siano troppo elevate per consentire alla Fed di allentare la sua politica nella misura già scontata dai mercati, o se le condizioni economiche globali peggioreranno più bruscamente di quanto prevediamo.

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