Il punto sull’Europa dell’Est

A cura di Raiffeisen Capital Management
Turchia. Sia la produzione industriale sia l’inflazione nell’ultimo periodo sono salite oltre alle attese. La banca centrale non ha tenuto nessuna riunione ufficiale, ma ha comunque aumentato il tasso guida effettivo dello 0,5% portandolo a quasi il 12%. Il settore del turismo molto importante per la Turchia ha fatto registrare una crescita per la prima volta da due anni: Ad aprile l’arrivo di turisti stranieri è salito del 18% circa rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nonostante l’effettivo aumento dei tassi d’interesse, i rendimenti dei titoli di Stato hanno ceduto nettamente. Allo stesso tempo, la lira turcha ha continuato ad apprezzarsi. Sul fronte delle imprese ci sono state quasi solo notizie positive. Sia per quanto riguarda i fatturati che gli utili, quasi tutte le società di recente hanno superato le attese di mercato.
Grecia. La Grecia ha ceduto ancora una volta ai suoi creditori e il parlamento ha varato le misure di riforma richieste. In questo modo è stato in effetti soddisfatto tutto il necessario per una “seconda revisione del piano di salvataggio” (“bailout review”) positiva. La “tragedia greca”, tuttavia, si sta sempre più trasformando in una farsa. Perché nonostante la Grecia abbia soddisfatto le richieste, la firma della menzionata revisione positiva finora è fallita a causa delle differenze esistenti tra il FMI, da un lato, e la Germania, dall’altro. Le posizioni riguardo alla sostenibilità del debito greco e di un eventuale taglio del debito sono ancora molto distanti.  I dati sull’economia reale sono stati ancora una volta inferiori alle attese. L’attività economica è calata nel primo trimestre, sia rispetto al trimestre precedente che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli analisti avevano previsto una crescita. Secondo uno studio del rinomato centro Pew Research, i greci attualmente sono tra i popoli più pessimisti. Dopo anni apparentemente interminabili di depressione economica e innumerevoli tagli alle retribuzioni e alle pensioni, solo il 2% degli intervistati guardano positivamente e con ottimismo alla propria economia.
CE3 – Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria. In tutti e tre i paesi la crescita economica nel primo trimestre è stata superiore alle attese degli analisti. Nella Repubblica Ceca è aumentata dell’1,3% rispetto al trimestre precedente (previsto: 0,7%), in Polonia dell’1% (0,8%) e in Ungheria dell’1,3% (1,2%). Nonostante ciò, le banche centrali dei tre paesi hanno lasciato invariati i tassi guida. La banca centrale ceca ha, tuttavia, rivisto al ribasso le sue previsioni sull’inflazione. Le valute dei tre paesi si sono apprezzate sia contro il dollaro che contro l’euro.

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