Più fiducia ai mercati

I mercati sembrano aver tirato un sospiro di sollievo sul finire della scorsa settimana.
Il rally degli ultimi giorni, vissuto dai mercati azionari, sembra assumere l’etichetta di sostenibile, ed anche tecnicamente, sembra essere possibile l’inizio di un trend ascendente di lungo periodo.
Sul fronte valutario abbiamo assistito ad una ripresa della sterlina contro tutti i fronti dopo la pubblicazione del primo dato positivo, dopo tempo immemore, relativamente al settore immobiliare (prezzi delle abitazioni), ed a un rafforzamento dell’euro in seguito alle parole del presidente della Banca Centrale Europea Trichet, ma soprattutto in seguito al taglio di soli 25 punti, quando i maggiori operatori di mercato ed analisti si attendevano un taglio deciso di 50 basis point. Le decisioni forti sono dunque state rimandate al prossimo meeting, dove è stata individuata la possibilità di adozione di misure non standard. Oltre ad un ulteriore taglio di 25 bp, non è affatto certo, allo stato dell’arte odierno, che si procederà alla stesura di un programma aggressivo di acquisto di bond a lungo termine, simil FED o BoE.
Gli indici azionari Usa hanno chiuso in territorio positivo sebbene sia stato pubblicato il dato sui non farm payrolls (-663k): è interessantissimo notare come si stia rafforzando la prassi secondo la quale, in corrispondenza di dati orribili, ma già scontati dal mercato, non si assista a forti movimenti di reazione, mentre al cospetto di dati appena appena migliori delle aspettative (tante volte anche rimanendo in territorio ampiamente negativo), si assista a partenze più o meno impetuosi di movimenti di breve periodo.
Archiviata stabilmente la rottura di 1,3340, l’obiettivo della risalita dell’euro dal minimo del 30 marzo, 1,3110, sembra ancora essere rappresentato da 1,3730. A supporto di questa idea anche il passaggio dell’ultimo livello di ritracciamento di Fibonacci (il 61.8% esattamente a 1,35) che apre la strada al ripiegamento totale del movimento di discesa del passato mese.

L’euro è in discesa netta contro la sterlina. Se prendiamo come riferimento il movimento da 0,8033 a 0,9500 notiamo subito come la discesa pesante dell’euro abbia raggiunto il 50% del movimento a 0,9070 (e quindi aumenta sempre di più la probabilità di avere uno storno). A livello daily il supporto importante è proprio il 0,9070 (sotto cui abbiamo un prossimo supporto a 0,9025) mentre come prima resistenza importante abbiamo il 0,9170 (38,2% del movimento da 0,8033 a 0,9500).  Il trend si conferma comunque discendente anche sul grafico orario  anche se sono possibili storni verso 0,9110 prima di proseguire la discesa.
Rimanendo in tema di sterlina, per il cable nella giornata di oggi possiamo ipotizzare il raggiungimento di 1,50, triplo massimo con il 16 gennaio ed il 9 febbraio, al cui superamento continuiamo ad ipotizzare 1,57. Il primo supporto utile è piuttosto lontano ed è rappresentato da 1,4790.
Seppure in modo molto più volatile, anche il UsdChf appare in discesa. I massimi decrescenti, con minimi misti, sembrano segnalare che il mercato è saturo di dollari e che il valore di safe haven del franco per ora rimane superiore a quella del Greenback. La discesa sembra diretta verso 1,1200 (il 50% del movimento da 1,0000 a 1,2305 ma anche il 50% del movimento da 1,0365 a 1,1975). La resistenza sotto cui deve restare per confermare la view ribassista è 1,1335-1,1359. Più a breve, potremmo vedere storni verso 1,1290 prima di proseguire nella discesa che verrebbe confermata una volta rotto il supporto a 1,1225.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: