Labour Day e G20

Dunque abbiamo tutto il tempo per riprenderci dal weekend e prepararci alla nuova settimana. Siamo giunti a fine estate e ci sono diversi catalizzatori lasciati “in eredità” per settembre. La fiducia degli investitori si eleva e l’Euro si impenna.

Durante il weekend si è tenuto anche il meeting dei ministri delle finanze del G20 che, in maniera sorprendente, sembra aver dato un minimo di supporto alla situazione congiunturale globale. Basta vedere che un cambio ciclico come l’AudUsd e, più in generale, l’Aussie contro Jpy e Chf abbia beneficiato e attirato capitali stranieri dopo la dichiarazione del G20 di “mantenere gli stimoli in atto” per porre delle basi solide sotto questi “green shoots” che vediamo da agosto a questa parte.

Chiaramente lo Yen si vede di nuovo sotto pressione: borse asiatiche su, fiducia degli investitori in crescita e ottimismo in arrivo; una ricetta perfetta per la ripresa di carry trade e quindi per i finanziamenti in Jpy. Forse il concetto più importante di questo meeting è stata la voglia di intavolare principi e direttive mirate a creare una coesione finanziaria internazionale tale da generare una certa solidità a livello globale per l’economia. Insomma, oramai è chiaro che il sistema finanziario è “globale”: l’effetto farfalla che uno shock locale può provocare oramai deve essere valutato su scala globale.

Parlavamo di catalizzatori, ed ora andiamo ad elencarli e poi nelle seguenti giornate vedremo di approfondirli: innanzitutto la risalita dell’azionario e dei corsi obbligazionari, unitamente alla ripresa nel settore immobiliare. Tre componenti importantissimi per la ripresa, che saremmo felici di commentare anche a voce per chi volesse approfondimenti. Passando all’analisi tecnica dobbiamo purtroppo constatare la poca volontà del mercato di uscire dagli schemi delle ultime settimane.

Il cambio eurodollaro è forse l’esempio più eclatante di questa mancanza di spunti per la ricerca di nuovi livelli: consideriamo ancora 1.4450 come punto di resistenza del range creatosi, alla cui rottura possiamo ipotizzare una massiccia ripresa della volatilità, ed ora un supporto nei pressi di 1.4170.

UsdJpy – grafico daily

Passiamo al dollaro yen dove appare ancora evidente, si veda a questo proposito un grafico daily, come il cambio sia confinato all’interno di una tendenza ribassista. Il tentativo di doppio minimo a 91.80, che è ancora il primo supporto utile, pare per il momento tenere anche se vi è molto spazio in salita prima che il trend primario sia in pericolo, almeno sino a 95-95.50.

Il cable sta seguendo fedelmente i movimenti del cambio eurodollaro ed infatti è possibile descrivere un range piuttosto simile entro cui si stanno muovendo i prezzi da almeno la metà di agosto. I due livelli da prendere in considerazione sono, in questo caso, suggeriti da 1.6520-30 e 1.6090.

La sterlina, ma nei confronti dello yen, con la ripresa iniziata il 2 settembre da 1.49 figura, appare indirizzata a raggiungere la resistenza chiave per il breve periodo posta a 153.60 (livello quasi coincidente peraltro con la media mobile a 100 periodi esponenziale osservando un grafico a 240 minuti).

Passiamo al dollaro australiano, dove la solidità della ripresa macroeconomica si ripercuote sui cambi: nei confronti del dollaro è infatti alla prova l’ultimo livello di resistenza, 0.85-0.8520, oltre il quale il cambio ha parecchia strada libera per un ulteriore apprezzamento (0.88 appare infatti il successivo livello di resistenza).

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