Azionario Europa, i tempi sono cambiati: utili appena a +2%

“Gli investitori hanno iniziato l’anno con prudente ottimismo, data l’entità della correzione del mercato nel corso degli ultimi mesi del 2018. Per l’Eurozona si prevedeva una crescita superiore al trend dell’1,5% quest’anno. La Banca Centrale Europea, che nell’ultimo decennio aveva sostenuto l’economia e i mercati con tassi d’interesse estremamente bassi e quantitative easing, parlava di una politica monetaria più restrittiva e quindi di fiducia nell’economia europea. A gennaio le stime per la crescita degli utili societari sui dodici mesi si aggiravano intorno al 10%”. Sanjeet Mangat, investment director di Aberdeen Standard Investments, fa notare come vi siano stati alcuni downgrade su società, con gli analisti che ora si aspettano una crescita degli utili in Europa di appena il 2% nel 2019. Decisamente inferiore rispetto alle aspettative di gennaio, quando le stime per la crescita degli utili societari si aggiravano intorno al 10%.

“Oggi – continua l’esperta – si prevede che l’economia dell’Eurozona crescerà sotto il trend dell’1%, sia quest’anno sia il prossimo. All’inizio di questo mese la Bce ha tagliato il tasso di deposito da -0,4% a un nuovo minimo storico di -0,5% e ha affermato che comincerà a comprare 20 miliardi di euro di obbligazioni ogni mese – ricollegando i canali di supporto vitale all’economia. Riflettendo su questo e sulle questioni che incidono sull’economia globale, come le tensioni commerciali Usa-Cina, abbiamo visto una serie di downgrade con gli analisti che ora si aspettano una crescita degli utili europei di appena il 2% nel 2019 – significativamente diversa da quella prevista all’inizio dell’anno”.

Questo cambiamento “non ci sorprende”, spiega Mangat, la quale nota che anche durante il rally del primo semestre, che ha visto l’indice Ftse Europe tornare al 16,7%, “siamo sempre stati inclini alla cautela. I nostri timori per il fatto che il mercato si fosse lasciato trasportare dall’ottimismo sulla crescita per il 2019, in un contesto globale in rallentamento, si sono dimostrate sempre più validi”.

Bilanci solidi per le società europee

Nel secondo trimestre, l’Europa ha chiuso la stagione delle trimestrali con dati generalmente superiori alle stime in ribasso, con il 51% delle aziende che hanno superato il consensus. Vale la pena notare che in molti casi il risultato positivo è dipeso da una precedente revisione al ribasso delle stime.

Il tutto sullo sfondo di un contesto politico ed economico che sta mostrando scarsi segnali di miglioramento, ma che appare sempre più ottimista. Nel contempo sembra che gli analisti sell-side rimangano riluttanti ad adeguare i loro dati sul lungo termine con una crescita degli utili del 9,8% prevista per il 2020 e un ulteriore aumento dell’8% previsto per il 2021. “Questo – dice Mangat – sembra più una speranza che una previsione realistica!”.

Un elemento di compensazione è rappresentato dalla relativa solidità dei i bilanci delle società europee, fattore che offre opportunità in termini di M&A, investimenti e ritorni per gli azionisti. La solidità dei bilanci sarà sotto la lente degli investitori nei prossimi mesi, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo del contesto economico.

“Per chi adotta un approccio bottom-up come noi, la complessità e i problemi dell’Europa offrono maggiori opportunità, anche se in termini aggregati il mercato stesso può apparire relativamente difficile”, spiega l’esperta di Aberdeen. “Se si è in grado di fare valutazioni corrette, è ancora possibile trovare aziende con prospettive di crescita in termini di utili pari al 10% quest’anno. Lo sviluppo futuro di gran parte di queste aziende è sostenuto da forti fattori strutturali quali i cambiamenti demografici nella popolazione mondiale, la digitalizzazione dell’industria e il valore duraturo dei brand premium, che consentono di sovraperformare significativamente il ciclo economico”.

In coclusione, “in un contesto di cambiamenti è fondamentale rimanere concentrati sui fondamentali degli investimenti a lungo termine, sulla gestione aziendale di alta qualità e sui modelli di business sostenibili che conferiscono resilienza ai guadagni e protezione dai fattori negativi, caratteristiche particolarmente desiderabili nel mercato incerto di oggi”.

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