Saranno dunque i professionisti a trarre beneficio dal decreto, negozianti, artigiani o comunque possessori di partite Iva. Ne restano fuori le aziende di capitali, che versano gli acconti Irap e Ires, nonché i lavoratori dipendenti di ogni tipo di azienda, che l’Irpef non lo pagano.
Quindi, se in un primo momento sembrava che il differimento fiscale riguardasse solo Ires e Irap per un totale complessivo di circa 3,5 miliardi di euro, in seguito si è deciso che riguarderà invece soltanto l’Irpef, per un totale di circa 3,6 miliardi.
Il decreto mira a concedere più tempo alle imprese che entro il 30 novembre devono versare il 60 per cento dell’imposta, dopo aver versato a luglio il 40 per cento.
“Riducendo gli acconti che i cittadini devono pagare entro la fine di novembre si lascia più liquidità nelle tasche della gente”, ha spiegato il portavoce del governo, Paolo Bonaiuti.
In pratica, gli sforzi della misura governativa sono concentrati sull’acconto dell’imposta sui redditi delle persone fisiche per dare fiato alla famiglie, e consentire un rialzo del consumo prenatalizio.