Jean Claude Trichet ha invitato i banchieri a preparasi all’imminente rimozione delle misure straordinarie introdotte nel 2008 per evitare il collasso finanziario.
“L’aiuto è stato dato alle banche non in quanto tali, ma per via del ruolo che ricoprono nel sistema economico”, ha tuonato Trichet, “Non credo che le nostre democrazie siano in grado di accettare una seconda distribuzione di aiuti come quella effettuata negli ultimi mesi”, sostegni che ammontano a circa il 25/30% del Pil europeo e americano.
Secondo Trichet, infatti, le banche si sarebbero adagiate sulle generose iniezioni di denaro effettuate dagli istituti monetari, sistema di contributi che la Bce intende gradualmente smantellare.
L’attacco al sistema creditizio senza precedenti lanciato da Trichet giunge non a caso in un momento in cui le banche, grazie al rialzo dei mercati, sono tornate a fare grandi profitti, attardandosi però nella produzione di nuove regole e senza trattenersi dal concedere generosi bonus.
La crisi è ormai considerata come un male del passato, uno spauracchio che viene richiamato quando conviene, e nascosto sotto il tappeto quando invece spaventa gli investitori.
Questa situazione, secondo Trichet, porta perciò ad una trascuratezza da parte degli istituti di credito sulla pulizia dei bilanci.