La curiosa relazione fra bitcoin e prezzo dell’oro

A cura di Federico Izzi, The Cryptonomist

Giovedì oltre l’80% delle criptovalute è stato in territorio negativo con ribassi medi intorno al 5%. Al contrario di quanto accaduto nei giorni precedenti, quando si sono registrati rialzi nel momento in cui arrivavano le notizie di geopolitica, l’attenuarsi delle tensioni tra Usa e Iran ha visto bitcoin arretrare e tornare sui livelli di martedì, con un ribasso del 6% dai massimi toccati con il lancio dei missili iraniani. Ieri si è registrato un movimento ribassista in linea con le percentuali di ritracciamento dell’oro.

Dai massimi di mercoledì notte, giovedì bitcoin ha perso il 6%, mentre l’oro ha registrato un -4,5% confermando un’elevata correlazione nell’andamento dei prezzi, condizione raramente verificatasi più volte per così tanto tempo nel corso degli ultimi anni.

Rimanendo nell’ambito delle criptovalute, tra i pochi segni positivi di ieri è emerso lisk, migliore della giornata con un rialzo del 15%. Bene anche ethereum classic, salito del 2,5%. In attesa del prossimo hard fork in programma il 12 gennaio il movimento attira gli acquisti di Etc. Continua a fare bene anche monero che anche giovedì è salito del 2%. Monero, con il rialzo di ieri, si rivela migliore performance tra le prime 50 crypto su base settimanale con un +25%.

La capitalizzazione, dopo aver raggiunto i massimi di mercoledì oltre i 210 miliardi di dollari, che non registrava dalla metà di novembre 2019, giovedì è scesa poco sotto tale livello. Nonostante il ribasso di bitcoin, che si è spinto oltre il -5% in alcuni frangenti della giornata, la dominance è rimasta ancorata al 69%. Invariata anche quella di ethereum, al 7,2%, come quella di ripple al 5,2%.

Bitcoin

Per l’ennesima volta negli ultimi sette mesi, bitcoin ha testato la prima trendline dinamica discendente senza un esito positivo che vede appunto colpire nuovamente il rialzo e respingere giovedì i prezzi del bitcoin sotto la soglia dei 7.900 dollari, dopo aver toccato gli 8.500 dollari mercoledì.

È una discesa che al momento non intacca la struttura rialzista che bitcoin ha disegnato dal minimo relativo del 3 gennaio in area 6.300 dollari, ma è necessario nelle prossime ore tornare a sostenere il rialzo sopra la soglia dei 7.600-7.700 dollari. Un ritorno sotto questo livello invaliderebbe la struttura rialzista in corso.

Ethereum

Anche ethereum giovedì, dopo aver sfiorato i 148 dollari, livello più alto dallo scorso 10 dicembre, ha trovato le prevalenze di prese di beneficio che hanno riportato i prezzi in area 137 dollari. Per ethereum la struttura tecnica è simile a quella di bitcoin, con la necessità di trovare un consolidamento sopra i 134 dollari nei prossimi giorni per poter impostare un nuovo allungo che verrebbe confermato con prezzi successivamente sopra i 150 dollari.

Ethereum invaliderebbe l’attuale struttura rialzista iniziata con i minimi di periodo di dicembre con un ritorno dei prezzi sotto i 132-130 dollari. È necessario per ethereum dare un deciso secondo segnale rialzista dopo il primo arrivato lunedì scorso con la rottura della trendline dinamica ribassista che costringeva il trend da oltre sei mesi.

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