L’indice della FED di Philadelphia che monitora il comparto manifatturiero si è attestato in agosto a -7,7 contro il 5,1 di luglio. Intanto il Congressional Budget Office (Cbo) lancia l’allarme sui conti pubblici.
Il deficit federale sarà superiore ai 1.000 miliardi di dollari anche nell’anno fiscale 2011: «un deficit ampio, che si traduce in un incremento del debito, può ridurre nel lungo termine la crescita economica. Per rimettere gli Stati Uniti su una traiettoria fiscale sostenibile» ribilanciando i conti pubblici – sostiene il Cbo – Washington si troverà ad affrontare sfide molto difficili, fatte di una riduzione sostanziale della spesa e di un aumento significativo delle entrate.
Per l’anno fiscale 2010 il Cbo (organismo indipendente incaricato dal Governo americano di fornire analisi economiche al fine di aiutare i parlamentari ad assumere decisioni di bilancio) prevede un deficit federale di 1.342 miliardi di dollari, ovvero il 9,1% del pil, in calo rispetto ai 1.413 miliardi di dollari del precedente esercizio e in lieve flessione rispetto alle stime di gennaio.
Per il 2011 il rosso di bilancio invece risulterà pari a 1.066 miliardi al 7% del pil, oltre quindi i 996 miliardi stimati in precedenza. Per gli anni 2012 e 2013 il deficit dovrebbe attestarsi rispettivamente a 665 e 525 miliardi di dollari, contro i 650 miliardi e i 539 miliardi di dollari stimati in gennaio.
Dati, questi, che spingono Obama a premere nuovamente sul Congresso per l’approvazione degli sgravi fiscali e delle altre misure a favore delle pmi, che negli ultimi mesi dello scorso anno hanno creato il 60% del totale nuovi posti di lavoro negli Usa.