Riprende il grande tour di dibattiti. Se in Italia si discute praticamente ogni giorno sulla possibilità o meno di una nuova tornata elettore e sui danni morali della mancata visione del gol all’Estonia di Cassano, in Europa i confronti seguono una logica un pochino più macro, sebbene l’importanza pratica degli stessi possa risultare un elemento comune.
Fatto sta che oggi e martedì è in agenda una riunione straordinaria di Eurogruppo ed Ecofin, il tutto con un calendario inconsueto, ripreso dal Sole 24 Ore: l’Eurogruppo, con i 16 ministri delle Finanze dell’Eurozona, si svolgerà martedì, mentre oggi è attesa una riunione della task force sulla governance dell’Unione presieduta da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue. L’Ecofin di martedì, con i 27 ministri delle Finanze guidati dal presidente di turno, il belga Didier Reynders, tornerà poi ad affrontare le controverse questioni della tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie.
L’Ecofin straordinario, spiega il ministro dell’Economia italiano Giulio Tremonti, “serve per riscrivere il nuovo Patto di Stabilità e crescita. Un atto che marcherà la fine delle politiche national oriented e la nascita di una vera e nuova politica economica europea comune, coordinata e collettiva, non più eclettica ed estemporanea, diversa per Stato e Stato”. Per Tremonti l’Europa, “un continente con un’economia-mercato comune e una moneta comune, non può continuare con 27 diverse politiche economiche. Farlo era curioso prima della crisi, continuare è impossibile dopo la crisi: è suonato il gong sull’Europa”. Insomma, cercasi disperatamente una nuova stabilità, probabilmente un, vero, governo europeo comuno.
La task force di oggi dovrà spianare la strada a un accordo fra i 27 da raggiungere al vertice dei capi di Stato e di governo del prossimo 16 settembre (ma l’accordo potrebbe slittare ad ottobre). Non resta che ben sperare, nella speranza che non si tratti di un’ambizione utopica.